A Camerino uno scudo hi tech per proteggere un luogo carico di storia e di antica devozione. Una tecnologia innovativa da questa mattina vigilerà sulla salvaguardia dei fedeli dal Covid nella basilica-simbolo del cratere. Oggi alla Basilica di San Venanzio di Camerino (prima chiesa restaurata e aperta dopo il terremoto) l’ingegner Davide Catalano, imprenditore della Safegate ha donato un tunnel igienizzante a monsignor Francesco Massara. Arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e Fabriano Matelica. Durante il sacco di Manfredi del 1259 la cassettina in cui erano conservate le reliquie di San Venanzio venne trasferita a Bari. E fu restituita, poi, nel 1269, dopo la disfatta dell´imperatore. Un celebre edificio di culto sopravvissuto a guerre, sismi, catastrofi e pestilenze.
Camerino risorta
A giugno 2019 ha fatto il giro del mondo l’immagine di Papa Francesco col caschetto di sicurezza tra i terremotati di Camerino, in preghiera nella cattedrale inagibile. Agli sfollati il Pontefice, visibilmente commosso, sospirò: “Il rischio è che, dopo il primo coinvolgimento emotivo e mediatico, le promesse vadano a finire nel dimenticatoio”. Il primo segno di rinascita di un territorio martoriato dal sisma è arrivato a fine novembre 2019 proprio dalla riapertura della Basilica di San Venanzio. Fortemente danneggiata e resa inagibile dal sisma del 2016. Il 15 dicembre 2019, poi, è tornata a risplendere di nuova luce. Dopo i lavori di ricostruzione e la cerimonia fu presieduta dall’arcivescovo Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia. La copertura è a volta a botte nella navata centrale. La basilica era già risorta dalle proprie ceneri dopo il terribile terremoto del 1799 per mano dell’archietetto modenese modenese Luigi Poletti.
Donazione
“E’ un avvenimento molto importante per la nostra comunità e non solo per i credenti- ha spiegato in quella storica occasione a Interris.it l’arcivescovo Massara -. E’ un importante segno di rinascita per tutto il territorio. La basilica è la più grande chiesa di tutta la diocesi. E una delle più grandi di tutto il cratere. La ricostruzione è stata possibile grazie alla donazione di una fondazione privata”. Monsignor Massara, alla guida delle due diocesi marchigiane, è alle prese con una doppia emergenza. La ricostruzione post-sisma a Camerino e la piaga della disoccupazione dovuta alla deindustrializzazione a Fabriano.
Carità
La riapertura di San Venanzio, che “è la chiesa più grande del territorio e del cratere”, è stata “offerta da una fondazione privata del Nord Italia che ha preferito non dare pubblicità al proprio sincero gesto di carità”. Il fatto che la basilica marchigiana riviva, puntualizzò nel novembre 2019 l’arcivescovo Massara, “rappresenta un segno di luce e speranza per tutte le zone colpite dal sisma”. Ma è anche “la dimostrazione che la ricostruzione post-terremoto può essere realizzata in tempi brevi”. I lavori a San Venanzio, infatti, “sono stati realizzati in sette mesi. Con un costo pari alla metà di quanto previsto dai finanziamenti stimati dallo Stato”.
Tunnel igienizzante
Per la sicurezza anti-Covid da oggi la basilica di San Venanzio può contare sul tunnel igienizante “Safegate pro”. Uno strumento hi tech che permette in maniera automatica l’igienizzazione di piccoli e grandi ambienti. Uffici e persone. Grazie alla speciale formula “Biosafe H2O2 Pro”. Permette inoltre il controllo e la gestione degli accessi. Controllando la temperatura corporea e la presenza di mascherina. Può essere essere utilizzato per qualsiasi attività pubblica o privata. In ogni ambiente.