Cambia musica a San Pietro. Nominato il nuovo maestro della Cappella Sistina

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Musica nuova a San Pietro. Cambia guida la “schola cantorum” preposta all’accompagnamento polifonico delle liturgie presiedute dal Papa. Francesco ha nominato Maestro Direttore della Cappella Musicale Pontificia, denominata Cappella Sistina, il reverendo monsignor Marcos Pavan, finora maestro direttore ad interim della medesima Cappella Musicale Pontificia.

Musica nuova a San Pietro

Nato a Sao Paulo (Brasile) il 23 ottobre 1962, monsignor Marcos Pavan ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale per la diocesi di Campo Limpo il 29 giugno 1996. Laureato in giurisprudenza all’università di San Paolo nel 1985 e iscritto all’ordine degli avvocati del Brasile, ha compiuto a Roma gli studi di filosofia all’allora Centro di Studi Superiori dei Legionari di Cristo. E quelli di Teologia presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino. Ha conseguito una solida formazione artistica e musicale, avendo frequentato studi pianistici e di teoria musicale, tecnica vocale e canto gregoriano, come pure di direzione corale. Svolgendo inoltre attività concertistica e realizzando registrazioni per la radio e la televisione. Entrato a far parte della Cappella Musicale Pontificia come assistente dei Pueri Cantores nel 1998, dal 10 luglio 2019 gli è stato affidato l’incarico di Maestro direttore ad interim della medesima Cappella Musicale Pontificia. Ora è lui il numero uno musicale a San Pietro.

Accompagnamento liturgico

A seconda di quale direzione prenda la nomina del maestro della Sistina, si comprende quale orientamento liturgico prevalga in quella determinata fase storica in Vaticano. Alla Cappella, infatti, rivolgono poi lo sguardo i cori di tutto il mondo come modello. Una differenza di impostazione che nel corso degli anni ha trovato plastica rappresentazione anche nella diversa idea di accompagnamento liturgico delle cerimonie pontificie che ha polarizzato le gerarchie ecclesiastiche.

Differenze

In preparazione dell’Anno Santo del 2000, per esempio, nel corso di una serie di incontri culturali organizzati alla residenza universitaria romana Villa Nazareth dal suo presidente, il cardinale Achille Silvestrini, due personalità di primo piano del sacro collegio come gli allora arcivescovi di Milano, Carlo Maria Martini e di Bologna, Giacomo Biffi espressero valutazioni molto distanti sull’opportunità di restare più o meno legati alla tradizione musicale in occasione delle solenni celebrazioni giubilari.

Braccio di ferro

Con il cardinale Martini favorevole ad aprire al nuovo e il confratello Biffi fermamente convito dell’opportunità che la Cappella Sistina restasse ancorata a quella che per cinque secoli è stata la sua storia. Nel 2010, poi, fu interpretata come una decisione presa dal segretario di Stato, Tarcisio Bertone quella di assegnare al suo confratello salesiano don Massimo Palombella (docente al conservatorio “Cantelli” e responsabile del coro delle università di Roma) la direzione della Cappella Sistina, in sostituzione di monsignor Giuseppe Liberto, sullo sfondo del braccio di ferro tra i “creativi” e i “tradizionalisti”, sostenuti dai “teocon” che della polifonia rinascimentale e del canto gregoriano avevano fatto una bandiera ideologica.

Paola Anderlucci: