L’impegno cattolico in Calabria
In molti supermercati è stata attivata la raccolta di alimenti e prodotti indispensabili con progetti di “spesa sospesa”. E le richieste sono notevolmente aumentate. In molti piccoli centri della Calabria sono state le Caritas e le associazioni di volontariato ad avviare progetti di raccolta e assistenza. Le condizioni sono drammatiche, spiega all’Agi l’avvocato Giuseppe Cavaliere, presidente della onlus “La Fenice” che opera tra le province di Catanzaro e Crotone.
Banco Alimentare
Le iniziative si sono moltiplicate. Particolarmente attiva sul fronte dell’assistenza è l’associazione Banco Alimentare della Calabria, un’organizzazione non profit che aderisce alla rete nazionale del Banco Alimentare. E che può contare sulle attività di ventuno associazioni dislocate in ogni regione. A Catanzaro i volontari dell’associazione “Padre Pio” hanno realizzato la campagna del “Carrello solidale“. E i prodotti raccolti sono consegnati alla diocesi per soccorrere i più bisognosi. Coldiretti Calabria ha promosso la “spesa sospesa”, in collaborazione con Caritas e Giovani agricoltori, coinvolgendo diversi esercizi in tutta la regione.
Espressione di sostegno
A Cosenza, con la diocesi anche i carabinieri del Comando provinciale hanno promosso una “colletta alimentare” per donare generi alimentari di prima necessità a due parrocchie che hanno provveduto ad assistere famiglie in difficoltà. L’iniziativa del Comando provinciale dei carabinieri e dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano vuole essere una tangibile espressione di sostegno. Nei confronti di quanti vivono situazioni di sconforto e sofferenza. Oltreché “un positivo segnale di fede e di speranza per la città”.