Oggi è stato illustrato il lavoro del consiglio dei nove cardinali, il cosiddetto C9, che coadiuvano Papa Francesco e sono state presentate le prime proposte di modifica della Curia romana. Questa mattina il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, nel corso di un briefing nella sala stampa della Santa Sede ha illustrato lo svolgimento dei lavori introdotti da un breve discorso introduttivo del Papa e del cardinale decano Angelo Sodano. “Si è trattato di un intervento – ha spiegato il portavoce vaticano – di carattere storico, esplicativo del cammino del C9 e delle sue otto sessioni.
Il Papa ha usato questo Consiglio di Cardinali anche per parlare di diversi altri argomenti, oltre alla riforma della Curia come ad esempio, “il regolamento del Sinodo e la preparazione dell’Assemblea sinodale straordinaria, la Commissione pontificia per la tutela dei minori, l’audizione delle due Commissioni economiche (la Cosea e lo Ior) di carattere economico e l’audizione per i media vaticani”. Hanno preso la parola anche il coordinatore del C9, il cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, spiegando il lavoro svolto sinora e il segretario dello stesso consiglio, mons. Marcello Semeraro, che ha illustrato “i principi ispiratori e le linee-guida per il lavoro di riforma della Curia romana”.
Il cardinale prefetto per la Dottrina della fede, Gerhard Ludwig Müller, ha fatto sapere che secondo lui non si possono trasferire certe competenze dottrinali alle conferenze episcopali. Da quanto è emerso oggi, la riforma della Curia prevederà la costituzione di due nuove Congregazioni Pontificie che rimpiazzeranno almeno sei degli attuali pontifici consigli: una raggrupperà gli ambiti “laici-famiglia-vita”, l’altra gli ambiti “carità-giustizia-pace” ma soprattutto la novità è rappresentata da “ecologia, ambientale e umana” che come precisa Lombardi è “un nuovo settore di sviluppo: l’ambiente e la salvaguardia del creato, dal punto di vista umano e sociale, non solo ambientale”.
Alla domanda di un giornalista se il ruolo di capo di una Congregazione potrà essere ricoperto da un laico, il portavoce ha risposto che “non è realisticamente prevedibile”, distinguendo però tra chi sarà a capo dei due nuovi Dicasteri e altri “organismi che non implicano questo tipo di giurisdizione. Abbiamo già adesso, in alcuni Dicasteri sottosegretarie religiose”. Sui tempi ha dichiarato che saranno lunghi spiegando che “c’è un rullino di marcia stabilito: occorrono diversi passaggi e persone competenti per la stesura di un documento giuridico che deve essere molto preciso”, per poi dare luogo “a una bozza che possa servire per ulteriori riflessioni”.
I temi illustrati da monsignor Semeraro sono stati: “la natura e le funzioni della Curia Romana, con riferimento al rapporto con le Conferenze episcopali; i principi di semplificazione e razionalizzazione della molteplicità dei dicasteri e degli organismi; il ruolo della segreteria di Stato e l’aspetto di coordinamento dell’insieme della vita della Curia e della collaborazione tra i diversi dicasteri e al rapporto tra i religiosi ma anche alla presenza dei laici nel servizio dei diversi Dicasteri”.
Alcuni tra i cardinali che hanno preso la parola negli interventi liberi di stamane hanno osservato che “la collaborazione e la coordinazione dei diversi organismi di Curia non dipende solo dall’accorpamento o dalla riorganizzazione, ma dalla capacità e volontà di collaborare di chi ne è responsabile”. Altri interventi hanno riguardato “la Segreteria di Stato e il suo ruolo di coordinamento all’interno della Curia, sulla formazione del personale, con un riferimento alla cura della spiritualità delle persone che lavorano in Curia”.
Per domani è in programma una relazione del prefetto della Segreteria per l’Economia, il cardinale Gorge Pell. La riunione dei cardinali proseguirà domani dalle 9 alle 17 mentre sabato il Papa creerà 20 nuovi cardinali in un concistoro straordinario alle 11 a San Pietro. Domenica sempre alle 11, infine, messa nella basilica vaticana con tutti i cardinali.