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Il calvario dei cristiani in Burkina Faso. Escalation di persecuzioni

Terrore in una zona settentrionale del Burkina Faso al confine con Mali e Niger: i gruppi jihadisti seminano morte e persecuzione

Escalation di violenza jihadista nel nord e nord-ovest del Burkina Faso. I gruppi jihadisti saheliani, riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides, sono galvanizzati dal ritiro americano e occidentale in Afghanistan. E dall’annuncio del termine entro i primi mesi del 2022 dell’operazione militare francese Barkhane in Mali. E’ stato diffuso un messaggio audio di Iyad Ag Ghali. Leader del Gruppo di Sostegno dell’Islam e dei Musulmani (GSIM). Rende omaggio  “all’ emirato islamico dell’Afghanistan. Il ritiro delle forze d’invasione americane e dei loro alleati è il risultato di due decenni di pazienza“. Burkina

Attacchi in Burkina Faso

Nell’ultimo attacco terroristico sono morte quarantasette persone. Tra cui trenta civili. Quattordici soldati. Tre ausiliari dell’esercito. Un commando di jihadisti si è scagliato contro un convoglio militare, che scortava civili. Nel nord del Burkina Faso. Il presidente Roch Marc Christian Kaboré ha indetto tre giorni di lutto nazionale. Per rendere omaggio alle vittime. La località di Gorgadji, dove è avvenuto l’agguato, si trova nella provincia di Séno. In una zona settentrionale del Burkina Faso, detta dei tre confini. Qui il Burkina Faso confina con Mali e Niger. Una zona martoriata dalla violenza delle frange integraliste. E più volte colpita da gruppi jihadisti che seminano terrore e morte nei tre Paesi africani.

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