E’ entrato in vigore il Trattato di proibizione delle armi nucleari. La diocesi di Brescia invita “tutti gli uomini e le donne di buona volontà ad essere autentici artigiani della pace“. E aderisce alla campagna sul nucleare “Italia, ripensaci“. Il 24 novembre 2019 dal Memoriale della Pace di Hiroshima, Papa Francesco ribadiva: “Mai più la guerra. Mai più il boato delle armi. Mai più tanta sofferenza. L’uso dell’energia atomica a scopi bellici è immorale”.
Collaborazione per la pace
Il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada analizza il trattato entrato in vigore E in una lettera ai fedeli parla di “una espressione concreta di collaborazione tra paesi per avanzare verso un orizzonte di pace e di amore“. Aggiunge il presule lombardo: “Intendo sottoscrivere l’appello rivolto allo Stato italiano perché aderisca a questo Trattato ratificato tra i primi dalla Santa Sede”.
Appello sul nucleare
Da qui l’appello del vescovo Tremolada: “Invito i cristiani impegnati nelle istituzioni, nelle amministrazioni, nelle associazioni, nei gruppi del nostro territorio a farsi promotori di questa cultura di pace. Promuovendo azioni coerenti e coraggiose“. Un tema che fin dal dopoguerra suscita l’attenzione della Santa Sede sullo scenario internazionale.
Sicurezza
L’arcivescovo Segretario per i Rapporti con gli Stati evidenzia ai media vaticani l’’impegno della Santa Sede per il Trattato che proibisce gli armamenti atomici“. Perché “la pace e la sicurezza internazionali non possono essere basate sulla minaccia della distruzione reciproca”. E così l’arcivescovo Paul Richard Gallagher invoca “dialogo e multilateralismo per un mondo libero dalle armi nucleari“.