La Conferenza episcopale della Bolivia (Ceb) esorta il governo a desistere dal “controllo totale del potere. Dalla vendetta. Dalla persecuzione”. In riferimento agli arresti effettuati nell’ambito delle indagini. Per gli atti di violenza che nel 2019 hanno portato alle dimissioni dell’ex presidente Evo Morales. In Bolivia la Chiesa è in prima linea contro la persecuzione politica.
Bolivia, sos giustizia
La presidenza della Conferenza episcopale del Bolivia (Ceb) chiede il rispetto del giusto processo. Che fa parte dei diritti fondamentali. Riconosciuti a livello internazionale. E invoca l’immediato rilascio dei detenuti. Avvertono i vescovi boliviani: “Non possiamo rimanere in silenzio. Di fronte alla crescente persecuzione politica. Un ricordo di momenti tristi della storia. Che non crea fiducia, pace e riconciliazione tra tutti i boliviani“.
La vera liberazione
Gesù vuole liberarci dal peccato. Dall’egoismo. Dalla divisione. Dall’orgoglio. Da questi anti-valori. Che non ci permettono di vivere in fraternità. Nel rispetto della dignità di ciascuno”, evidenzia monsignor Ricardo Centellas. Aggiunge l’arcivescovo di Sucre: “Avremo momenti molto difficili nella vita personale. Sociale. Familiare. Momenti che segnano il limite umano. Ma dobbiamo andare avanti. Perché la morte non è la fine della vita. Non viviamo per morire. Ma per vivere“.
Tensione
La Bolivia continua a vivere una grave tensione politica, riferisce Fides. In seguito alle misure del governo contro i presunti protagoniste del cosìddetto “colpo di stato“. che ha visto la detenzione in carcere della presidente “ad interim” Jeanine Áñez