“Non può essere Natale senza pace”. Esordisce così suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, nel messaggio natalizio per i lettori di Interris.it e per tutti i fedeli nel giorno della nascita dl Signore.
Il messaggio di Natale della priora di santa Rita da Cascia
“Eppure – prosegue la priora del monastero di Cascia – penso ai tanti popoli che vivranno questa festa in un clima di terrore, in particolare l’Ucraina, per cui sarà il primo Natale sotto le bombe, al buio e al freddo, ma penso anche alla situazione drammatica delle donne in Iran e Afghanistan”.
“Voglio così invocare l’intercessione di Santa Rita, che è stata un fulgido esempio di dialogo, riconciliazione e pace, scegliendo di perdonare gli assassini di suo marito, invece di alimentare la spirale dell’odio, perché indirizzi alla conversione del cuore i responsabili dei conflitti e delle violenze”.
“Ma anche perché noi tutti possiamo essere i volti di quella pace, perché come ha detto Papa Francesco: ‘La cultura della pace non la si costruisce solo tra i popoli e tra le nazioni. Essa comincia nel cuore di ciascuno di noi’, invitandoci a ‘sforzarci di sradicare dal nostro cuore ogni odio e rancore verso i fratelli e le sorelle con cui viviamo’”.
“In che modo? Imitando il bambino Gesù, venuto a incarnare l’amore di Dio per tutti noi, così da farci dono l’uno per l’altro. È per questo che non possiamo stare fermi, bensì riempirci il cuore e le mani di gesti e scelte che possano lasciare dietro di noi non solo impronte di pace, ma anche di carità”.
“Impegniamoci dunque a portare la pace e il perdono prima di tutto nelle nostre famiglie e viviamo un Natale più sobrio, seguendo un altro invito del Santo Padre, in modo da poter sostenere il popolo ucraino e chi ha più bisogno”.
“Sarà un ulteriore modo per imitare Santa Rita, per cui l’amore verso il prossimo si è reso concreto attraverso la carità. In questo senso, la nostra comunità, lo scorso marzo, rispondendo all’appello della Caritas della Diocesi di Spoleto-Norcia, ha accolto 10 profughi dall’Ucraina, ospitandoli in una struttura vicina al nostro monastero, per offrire una casa sicura da cui ripartire”.
“In questo Natale – conclude suor Maria Rosa Bernardinis – accogliamo l’amore gratuito che ci sta cercando, stringiamolo al cuore e, seguendo l’esempio di Santa Rita e le parole del predicatore Jacques Bossuet, impegniamoci per ‘scrivere parole d’amore tra le righe storte della storia’”.