“Nessuna famiglia senza casa. Nessun campesino senza terra! Nessun lavoratore senza diritti! Nessuna persona senza la dignità che dà il lavoro”. Sono le parole conclusive del discorso di Papa Francesco ai partecipanti all’Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari, ricevuti nell’Aula Vecchia del Sinodo in Vaticano. Il successore di Pietro ha affermato che non si vince “lo scandalo della povertà promuovendo strategie di contenimento che solamente convertono i poveri in esseri domestici e inoffensivi”. Nel suo discorso ha evidenziato tre punti chiave – terra, tetto, lavoro – “diritti sacri” che fanno parte della Dottrina sociale della Chiesa.
“E’ strano – ha sottolineato – ma quando parlo di queste cose per qualcuno sembra che il Papa sia comunista. Non si capisce che l’amore per i poveri è al centro del Vangelo”. Le città di oggi, ha osservato, “che si mostrano moderne, orgogliose e vanitose”, “negano la casa a migliaia di nostri vicini, compresi i bambini”. “Nel mondo delle ingiustizie – ha continuato – abbondano gli eufemismi per cui una persona che soffre la miseria si definisce semplicemente ‘senza fissa dimora’”. Il Papa ha denunciato come non esista “una povertà materiale peggiore di quella che non permette di guadagnarsi il pane e priva della dignità del lavoro”.
Tale situazione è il risultato “di un’opzione sociale, di un sistema economico che pone i benefici prima dell’uomo” riducendo l’individuo a “un bene di consumo”. A essere scartati, ha soggiunto, sono bambini, anziani e i giovani, con milioni di disoccupati. Si è poi rivolto a “cartoneros”, venditori ambulanti, minatori e “campesinos”, tutte persone cui viene negato il diritto di sindacalizzarsi: “Oggi desidero unire la mia voce alla vostra e accompagnarvi nella vostra lotta”. Questioni come la pace e l’ecologia – ha considerato – non possono essere lasciate “solo nelle mani dei politici”. Dinanzi ad un mondo che sta vivendo il terzo conflitto mondiale a pezzi “ci sono sistemi economici che per sopravvivere devono fare la guerra”.
Un sistema economico incentrato sul denaro, ha detto, sfrutta la natura “per sostenere il ritmo frenetico di consumo” causando effetti distruttivi come il cambiamento climatico e la deforestazione. Il vescovo di Roma ha inoltre ricordato che sta preparando un’enciclica sull’ecologia. In questo sistema, ha proseguito, “si è scacciato l’uomo dal centro e si è rimpiazzato con un’altra cosa” rendendo “un culto idolatrico al denaro” e globalizzando l’indifferenza. Infatti “il mondo si è dimenticato Dio che è Padre ed è divenuto orfano perché ha posto Dio a lato”. Secondo il Santo Padre non è possibile “immaginare un futuro per una società senza la partecipazione protagonista della grande maggioranza” delle persone; è quindi necessario superare “l’assistenzialismo paternalista” per avere pace e giustizia creando “nuove forme di partecipazione che includano i movimenti popolari” e il “loro torrente di energia morale”.