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BERGOGLIO SCRIVE AL VESCOVO DI VENTIMIGLIA: “GRAZIE PER LA SOLIDARIETÀ CON I PROFUGHI”

Il Papa ha inviato una lettera a mons. Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia, in risposta a un messaggio del presule che voleva far conoscere al Pontefice la difficile situazione della città per la presenza di numerosi migranti e profughi che aspirano a varcare il vicino confine italo-francese. Francesco si dice “spiritualmente vicino con l’affetto e la preghiera” all’intera Diocesi e a quanti “si adoperano per venire incontro alle necessità di questa gente che scappa dalla guerra e dalla violenza, in cerca di speranza e di un futuro di pace”.

Esprime la propria gratitudine “per gli sforzi” che la “comunità diocesana sta dispiegando con ammirevole carità evangelica, ponendo risorse umane, logistiche ed economiche a sostegno di questi nostri fratelli e sorelle che vivono un immenso dramma”. Incoraggia, infine, il vescovo, i sacerdoti, le persone consacrate, gli operatori pastorali e le varie realtà ecclesiali “a proseguire nel generoso impegno dell’accoglienza e della solidarietà, per diventare sempre più ‘Chiesa in uscita’, annunciatrice gioiosa del Vangelo della misericordia e testimone di speranza”.

La lettera del Pontefice giunge a pochi giorni dalla notizia, diffusa dai principali giornali italiani e francesi, della diminuzione del numero di migranti presenti al centro transitorio di accoglienza di Ventimiglia. Contemporaneamente, è sceso anche il numero di riammissioni dalla Francia. In questi giorni, infatti, al campo profughi hanno dormito poco più di 400 rifugiati, contro gli oltre 600 della settimana scorsa. Ancora una conferma, dunque, che il piano voluto nelle settimane scorse dal capo della polizia Franco Gabrielli sta funzionando. In questi giorni, sono stati soltanto 20 i profughi riaccompagnati in Italia dalla Géndarmerie, contro le cinquanta, in media, dei giorni scorsi. Ai migranti respinti dalle autorità transalpine, che hanno praticamente blindato il confine, si aggiungono gli stranieri rintracciati in paese a Ventimiglia che una volta portati in commissariato vengono trasferiti al valico frontaliero di Ponte San Luigi, dove partono le procedure per il trasferimento nei Cie del sud o delle isole.

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