Quest’oggi Papa Francesco ha ricevuto nel Palazzo Apostolico il Segretario di Stato Usa, John Kerry, giunto a Roma per partecipare ai “Mediterranean Dialogues“. La visita di congedo del capo della diplomazia statunitense, che a gennaio lascerà il suo ruolo di diplomatico al successore che sceglierà il presidente Trump, diverse volte, negli anni scorsi, si è recato in Vaticano per incontrare il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, per preparare al meglio la fine dell’embargo tra Stati Uniti e Cuba. una svolta storica resa possibile proprio grazie all’intervento della Santa Sede e di Bergoglio. Al termine dell’incontro, su Twitter, Kerry ha scritto: “Onorato di parlare con il Pontefice del mondo che stiamo costruendo per la prossima generazione ispirato dalle sue parole riguardo ai cambiamenti climatici e ai profughi“.
I rapporti tra gli Stati Uniti e la Santa Sede, che nel 2014 hanno festeggiano i trentanni di relazioni diplomatiche, vertono su problematiche care ad entrambi gli stati. Ad esempio, la questione dei profughi è diventata una priorità non solo nei programmi delle organizzazioni internazionali, ma anche un punto d’incontro tra il Presidente Usa e l’attuale Pontefice. Durante gli ultimi mesi della sua presidenza, Obama ha infatti tentato di smuovere le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo e l’Unione Europea affinché agiscano celerità ed efficienza nell’affrontare il grande numero di migranti che sta raggiungendo le coste del Vecchio Continente. Sulla stessa scia anche Bergoglio, che più volte ha affermato la necessità di stabilizzare i territori sconvolti da guerre e povertà, poiché queste sono le principali cause che spingono migliaia di persone ad affrontare un viaggio pieno di pericoli.
Altro obiettivo comune, la lotta all’inquinamento e la cura dell’ambiente. Temi affrontati da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato Sì“, e dal presidente uscente Obama nel suo provvedimento contro il cambiamento climatico, il “Clean Power Plan”, dove viene fatta richiesta a ogni Stato federale americano di ridurre le emissioni degli impianti a carbone. inoltre, l’amministrazione statunitense ha più volte focalizzato l’attenzione del paese sul passaggio alle fonti rinnovabili. La Santa Sede, dal canto suo, ha criticato aspramente la comunità internazionale, non attiva nella tutela dell’ambiente. Concetti ribaditi davanti al Presidente, al Congresso Usa e all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dallo stesso Bergoglio durante la sua visita negli Stati Uniti nel settembre del 2015.
John Kerry incontrerà questa sera il cardinale Parolin, il quale questa mattina ha già ricevuto il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, mentre ieri ha ricevuto il Ministro degli Esteri del Regno Unito, Boris Johnson. I capi della diplomazia di Stati Uniti, Russia e Regno Unito sono a Roma per partecipare ai Mediterranean Dialogues. “Colloqui affascinanti in Vaticano con il cardinal Parolin sul ruolo della religione in politica estera e il nostro impegno condiviso nella risoluzione dei conflitti”, ha commentato ieri Johnson su Twitter. Al centro dei colloqui tra il Segretario di Stato vaticano e i Ministri colloqui in Vaticano, il tema della crisi in Ucraina e, soprattutto, in Siria.