Non dobbiamo dimenticare la nostra storia, ma ognuno di noi deve ricordarsi sempre della sua vita del suo percorso. È il messaggio che Papa Francesco ha lasciato a tutti noi questa mattina durante l’Omelia a Casa Santa Marta, la piccola chiesa che il Pontefice ha scelto come sua residenza.
“Questa abitudine di fare memoria della nostra vita non è molto comune tra di noi. Dimentichiamo le cose, viviamo nel momento e poi dimentichiamo la storia. E ognuno di noi ha una storia: una storia di grazia, una storia di peccato, una storia di cammino, tante cose… E fa bene pregare con la nostra storia. Uno lo fa Paolo, che racconta un pezzo della sua storia ma in genere dice: ‘Lui mi ha scelto! Lui mi ha chiamato! Lui mi ha salvato! Lui è stato il mio compagno di cammino…’”.
Il Vescovo di Roma si è soffermato proprio sulla vicenda dell’Apostolo delle genti: “Paolo dice: io sono stato un persecutore, io sono stato cattivo! Paolo – ha continuato il Santo Padre- fa memoria del suo cammino, e così incomincia a fare memoria dall’inizio”. Il Pontefice ha spiegato inoltre che fare memoria sulla propria vita è un segno di grazia, è “dare gloria a Dio”: “Paolo dice che lui si vanta soltanto di due cose: dei propri peccati e della grazia di Dio Crocifisso, della sua grazia. Lui faceva memoria dei suoi peccati, e si vantava: ‘Sono stato peccatore, ma Cristo Crocifisso mi ha salvato’ e si vantava di Cristo. Questa era la memoria di Paolo. Questa è la memoria che noi siamo invitati dallo stesso Gesù a fare”