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Bergoglio all’Angelus: “Dio non esclude nessuno”

Alle ore 12 di oggi, nella prima domenica d’autunno, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

La parole del Papa prima dell’Angelus

“Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Nell’odierna pagina evangelica – esordisce il Santo Padre – troviamo la parabola dei lavoratori chiamati a giornata, che Gesù racconta per comunicare due aspetti del Regno di Dio: il primo, che Dio vuole chiamare tutti a lavorare per il suo Regno; il secondo, che alla fine vuole dare a tutti la stessa ricompensa, cioè la salvezza, la vita eterna”.

“Il padrone di una vigna, che rappresenta Dio, esce all’alba e ingaggia un gruppo di lavoratori, concordando con loro il salario di un denaro per la giornata. Ed è un salario giusto – aggiunge a braccio -. Poi esce anche nelle ore successive, fino al tardo pomeriggio, per assumere altri operai che vede disoccupati. Al termine della giornata, il padrone ordina che sia dato un denaro a tutti, anche a quelli che avevano lavorato poche ore. Naturalmente, gli operai assunti per primi si lamentano, perché si vedono pagati allo stesso modo di quelli che hanno lavorato di meno. Il padrone, però, ricorda loro che hanno ricevuto quello che era stato pattuito; se poi Lui vuole essere generoso con gli altri, loro non devono essere invidiosi”.

“In realtà – spiega Bergoglio – questa ‘ingiustizia’ del padrone serve a provocare, in chi ascolta la parabola, un salto di livello, perché qui Gesù non vuole parlare del problema del lavoro e del giusto salario, ma del Regno di Dio! E il messaggio è questo: nel Regno di Dio non ci sono disoccupati, tutti sono chiamati a fare la loro parte; e per tutti alla fine ci sarà il compenso che viene dalla giustizia divina – non umana, per nostra fortuna! –, cioè la salvezza che Gesù Cristo ci ha acquistato con la sua morte e risurrezione. Una salvezza che non è meritata, ma donata, la salvezza è gratuita – aggiunge ancora a braccio – per cui ‘gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi'”.

“Con questa parabola, Gesù vuole aprire i nostri cuori alla logica dell’amore del Padre, che è gratuito e generoso. Si tratta di lasciarsi stupire e affascinare dai ‘pensieri’ e dalle ‘vie’ di Dio che, come ricorda il profeta Isaia, non sono i nostri pensieri e non sono le nostre vie. I pensieri umani sono spesso segnati da egoismi e tornaconti personali, e i nostri angusti e tortuosi sentieri non sono paragonabili alle ampie e rette strade del Signore. Egli – evidenzia Francesco – usa misericordia – Non dimenticate questo – aggiunge fuori dal testo – perdona largamente, è pieno di generosità e di bontà che riversa su ciascuno di noi, apre a tutti i territori sconfinati del suo amore e della sua grazia, che soli possono dare al cuore umano la pienezza della gioia”.

“Gesù vuole farci contemplare lo sguardo di quel padrone: lo sguardo con cui vede ognuno degli operai in attesa di lavoro, e li chiama ad andare nella sua vigna. E’ uno sguardo pieno di attenzione, di benevolenza; è uno sguardo che chiama, che invita ad alzarsi, a mettersi in cammino, perché vuole la vita per ognuno di noi, vuole una vita piena, impegnata, salvata dal vuoto e dall’inerzia. Dio che non esclude nessuno e vuole che ciascuno raggiunga la sua pienezza. Questo è l'amore del nostro Dio”, aggiunge ancora a braccio.

Maria Santissima – conclude – ci aiuti ad accogliere nella nostra vita la logica dell’amore, che ci libera dalla presunzione di meritare la ricompensa di Dio e dal giudizio negativo sugli altri”.

Dopo l’Angelus

“Cari fratelli e sorelle, ieri, a Oklahoma City (Stati Uniti d’America), è stato proclamato Beato Stanley Francis Rother, sacerdote missionario, ucciso in odio alla fede per la sua opera di evangelizzazione e promozione umana in favore dei più poveri in Guatemala. Il suo esempio eroico ci aiuti ad essere coraggiosi testimoni del Vangelo, impegnandoci in favore della dignità dell’uomo”.

“Saluto con affetto tutti voi, romani e pellegrini provenienti da diversi Paesi. In particolare saluto il coro della Missione Cattolica italiana di Berna, la comunità romana di Comunione e Liberazione, i fedeli di Villadossola, Offanengo e Nola. A tutti auguro una buona domenica. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.

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