“Non è vero che possiamo prescindere da questi fratelli lontani. Non ci è consentito di rimuovere l’inquietudine per la loro sorte. Inoltre, occuparci del loro autentico e definitivo bene potrebbe aprire una breccia nel murato perimetro con cui gelosamente tutelano la propria autarchia”. E’ stato l’invito rivolto dal Papa ai nuovi vescovi, chiamati a cercare “anche chi non conosce Gesù o l’ha sempre rifiutato”, e che ciò prevalga in vista del giubileo della misericordia, che sta per cominciare.
“Come Pastori missionari della gratuita salvezza di Dio, – ha raccomandato il Pontefice – cercate anche chi non conosce Gesù o l’ha sempre rifiutato. Andate nella loro direzione, fermatevi davanti a loro e guardate, senza paura o soggezione, su quali alberi si sono arrampicati. Non abbiate paura di invitarli a scendere subito, perche’ il Signore vuole entrare, proprio oggi, nella loro casa. Fate loro capire che la salvezza passa ancora sotto l’albero della loro vita, e affrettatevi ad incamminarvi verso la loro abitazione, a volte piena di cose svuotate di senso”.
Bergoglio ha, poi, indicato le priorità della Chiesa in questo momento storico. “Migrazioni, globalizzazione, ambiente, lavoro, disinteresse, smarrimento dei giovani, solitudine degli anziani” sono le “sfide drammatiche” affidate ai vescovi. Il Papa ha ricordato in particolare ”la globalizzazione, che avvicina ciò che è lontano e d’altra parte separa chi è vicino; il fenomeno epocale delle migrazioni che scombussola i nostri giorni; l’ambiente naturale minacciato dal miope e spesso predatorio sfruttamento; il lavoro di cui sono prive intere generazioni ridotte a statistiche; il disinteresse per il domani e la crescente e paurosa chiusura; lo smarrimento di tanti giovani e la solitudine di non pochi anziani”.