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Beato Acutis, la mamma Antonia racconta “l’essenziale invisibile agli occhi”

"Un fortissimo e innato senso religioso portava mio figlio Carlo ad aprirsi agli altri. In particolare agli ultimi, ai poveri e ai deboli", afferma la mamma del "santo di internet"

Racconta la madre del Beato Acutis: “Carlo ha vissuto sempre proteso verso Dio. Diceva che ‘la conversione è un processo di sottrazione. Meno io per lasciare spazio a Dio’. Come un faro in una notte buia, ha squarciato e illuminato le tenebre che mi tenevano prigioniera. E mi ha indicato un cammino in chiave di eternità. L’Infinito era la sua meta, non il finito. Gesù era il centro della sua vita. Sono questi i tesori che provo qui a svelare. I tesori di Carlo. Il suo segreto“.

Acutis

Il tesoro del Beato Acutis

Antonia Salzano Acutis è la mamma di Carlo. Il quindicenne milanese morto per una leucemia fulminante il 12 ottobre 2006. E proclamato Beato un anno fa da papa Francesco. Antonia è sposata con Andrea. Ha due figli nati dopo la scomparsa di Carlo. Studiosa di teologia. Grazie al figlio si è riaccostata alla fede. Il Beato Acutis è conosciuto in tutto in tutto il mondo come “il santo di internet“. Per la prima volta la madre Antonia racconta in un libro la storia del figlio. “Il segreto di mio figlio. Perché Carlo Acutis è considerato un santo” di Antonia Salzano Acutis con Paolo Rodari (Piemme) descrive il percorso di vita e di fede di un figlio straordinario.Acutis

Intercessione

“In tanti mi chiedono quale sia il segreto nascosto dietro la figura di mio figlio. Carlo in pochi anni ha saputo conquistare l’amicizia e l’affetto di una moltitudine di persone. Tanti nella preghiera chiedono la sua intercessione- afferma Antonia Acutis-. Perché un semplice ragazzino, morto a quindici anni, è invocato in tutto il mondo? Perché la Chiesa lo ha proclamato beato? Quale, insomma, il ‘mistero di luce‘ che lo accompagna?”. E aggiunge: “Tanti hanno voluto raccontare Carlo, ma non è semplice riuscire a cogliere l’individualità di una persona. Se non si è entrati in relazione diretta con lui. L’essenziale è invisibile agli occhi e non si vede bene che con il cuore. Quindi come madre di Carlo ho voluto provare a scrivere un libro con il cuore. Per aiutare i suoi tanti devoti a conoscerlo e ad amarlo. Un fortissimo e innato senso religioso portava mio figlio ad aprirsi agli altri. In particolare agli ultimi, ai poveri e ai deboli“.

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