La due giorni iniziata ieri al Circo Massimo si è conclusa con la messa celebrata dal cardinale Bassetti, presidente della Cei, in piazza San Pietro. Il servizio liturgico è stato curato dalla diocesi di Bergamo, il coro da quella di Reggio Calabria. Bandiere di gruppi parrocchiali, movimenti ed associazioni, oltre a quelle biancogialle della Santa Sede, hanno colorato la piazza sin da primissima mattina. Moltissimi i pellegrini che hanno dormito nei sacchi a pelo sulle strade a ridosso del colonnato. Quasi volendo accogliere gli appelli del papa di ieri a non aver paura del prossimo, molti di loro si sono addormentati accanto ai senzatetto che quotidianamente popolano quest'area e che trovano assistenza nei servizi offerti dalla Penitenzieria Apostolica.
Ancora vivo il ricordo del Circo Massimo
Nella sua omelia, il cardinale Bassetti ha rievocato l'atmosfera di ieri durante l'incontro con Papa Francesco. “Porto ancora nel cuore – ha detto il presidente della Cei – quanto vissuto ieri al Circo Massimo, quando alla fine avete acceso le vostre luci sembrava che il cielo stellato si fosse riversato su quella prateria.” Per l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve , la messa di oggi è il modo migliore per ringraziare il Signore del dono della giovinezza. “Durante questi giorni di pellegrinaggio – ha poi continuato il cardinale Bassetti – vi sarete chiesti 'ce la farò?' o 'ne vale la pena?'. Sono domande che riguardano il cammino della vita dove disillusioni, stanchezze sono all'ordine del giorno“. Domande che si è posto anche il profeta Elia, protagonista della lettura domenicale.
Elia e i problemi della società italiana.
Nella sua omelia, il cardinale Bassetti ha voluto poi affrontare quelli che, a suo parere, sono i problemi più sentiti dai giovani di oggi. “Molti di voi vivono la precarietà di una situazione lavorativa che impedisce di fare programmi per futuro, tanti in famiglie dove non è facile vivere”. Situazioni difficili che, però, secondo il presule, non impediscono di essere d'aiuto per gli altri. “Nemmeno voi – dice il cardinale Bassetti – chiudete gli occhi davanti alle emergenze che sta vivendo il nostro Paese. La figura del profeta Elia vi puo parlare con forza, anche lui veniva da lungo cammino, a causa di una regina iniqua. La sua fuga ci fa pensare a tanti giovani che vivono sulla loro pelle la sua stessa esperienza, costretti ad emigrare. Alcuni di loro hanno camminato accanto a voi nel pellegrinaggio e questo è stato incredibile”. Proseguendo il paragone tra Elia e la realtà dei giorni nostri, il porporato ha detto: “Il profeta è stato soccorso da chi meno si aspettava; una vedova e straniera. Questa figura ci ricorda che siamo chiamati al dovere dell'accoglienza, in qualunque condizione ci troviamo, anche chi è rimasto con poco olio e poca farina come lei può fare qualcosa.” “La Provvidenza – ha ricordato il presidente della Cei – agisce, sì, miracolosamente, ma si serve delle nostre mani, dei nostri piedi e soprattutto del nostro cuore.” La risposta, dunque, è Gesù presente nell'Eucarestia: “Nel momento in cui Elia è più scoraggiato, sull'orlo della disperazione – ha continuato il cardinale – il Signore lo esorta a seguire l'angelo. Gesù è pane vivo che ci assicura vita piena, non stancatevi di cercarlo.” Il presidente della Cei ha concluso rivolgendosi ai giovani: “Il vero pellegrinaggio ha Gesù come compagno di viaggio e come meta. Il vero pellegrinaggio non può mai deluderci, con Lui la vostra giovinezza non sfiorirà mai e continuerete ad essere un vero lievito di speranza per la Chiesa e per la società“.