Le polemiche riguardo gli sconvolgimenti politico-religiosi in atto allāinterno delle gerarchie della Chiesa ortodossa non sembrano placarsi. Lo scontro Kiev-Mosca continua a perpetuarsi anche allāinterno delle alte figure dei rispettivi Patriarcati che si stanno contendendo la giurisdizione su milioni di fedeli e, soprattutto, sui patrimoni immobiliari e spirituali presenti in Ucraina, terra da sempre considerata culla della civiltĆ slavo-orientale.
Presa di posizione
A ritornare sullāargomento il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, che in un incontro con la stampa tenutosi ad Istanbul, come riportato dalla Tass, avrebbe negato di aver acconsentito allāautocefalia di Kiev nei confronti del Patriarcato di Mosca. Ricordiamo che, per motivi di natura esclusivamente tradizionale, il Patriarcato di Costantinopoli ha il potere di riconoscere lāindipendenza di un Patriarcato, nonostante numerose eccezioni sono riscontrabili nella storia dellāOrtodossia.
Fede e politica
āTale Patriarcato di Kiev non esiste e mai esisterĆ ā ha dichiarato Bartolomeo, aggiungendo che soltanto che gli eventi dei mesi precedenti sono stati solo la prova di una āpreoccupazione sacerdotaleā per le condizioni dellāUcraina, politicamente e culturalmente imbavagliata da Mosca. Il Patriarca ha anche tenuto a precisare che ĆØ Filarete (capo spirituale dellāautoproclamato Patriarcato di Kiev, noto per le sue posizioni politiche fortemente antirusse) a dover ricoprire il ruolo di metropolita della capitale ucraina. Le posizioni politiche filo-ucraine di Bartolomeo hanno preoccupato non poco il Patriarca russo Kirill, molto vicino a Vladimir Putin, in unāunione tra politica e credo religioso costituente un importante pilastro sul quale sono fondati i complessi equilibri che regolano il Paese nella sua fase post-sovietica.