Due giorni a Bari per approfondire una risorsa della cultura e della fede. Un’occasione per riflettere sul ruolo dei Musei Ecclesiastici nella loro relazione con il territorio: questo l’obiettivo dichiarato del XIV Convegno dell’AMEI – Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, l’ente nazionale nato nel 1996 allo scopo di stabilire un coordinamento tra le molte realtà museali ecclesiastiche, grandi e piccole, presenti in Italia. Per precise ragioni storiche, nel nostro paese il rapporto tra i musei e il territorio è sempre stato – fin dalle sue origini – piuttosto stretto, e in tal senso i Musei Ecclesiastici non solo non fanno eccezione. Ma anzi si qualificano ulteriormente anche per il loro legame indissolubile con le comunità di fedeli che li hanno istituiti e che continuano a promuoverli. In particolare, oltre che per le ragioni condivise con tutte le altre istituzioni culturali, i Musei Ecclesiastici possono essere una risorsa di straordinaria importanza per le comunità diocesane e parrocchiali in vari ambiti, da quello del servizio alla catechesi a quella dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, ai servizi caritativi.
Appuntamento a Bari
“Il rapporto con la propria Comunità di riferimento- spiega Giovanni Gardini, presidente dell’associazione è senz’altro insito nei valori identitari di tutte le istituzioni museali modernamente intese, ma per ovvie ragioni è davvero particolarmente importante per i Musei Ecclesiastici. Ciononostante, tale relazione con il territorio non è affatto un dato scontato, ma un orizzonte prospettico altamente qualificante che deve essere nutrito quotidianamente attraverso il dialogo e la condivisione. Non a caso, infatti, da questo punto di vista i nostri musei offrono – nel loro complesso – numerosi esempi di esperienze rilevanti e assai originali, che possono essere di stimolo innanzitutto all’interno dell’Associazione stessa, e in seconda battuta per tutti gli enti attivi in ambito culturale e sociale. Con questo convegno intendiamo riflettere insieme su quanto ancora si può fare, grazie al contributo metodologico di autorevoli specialisti della materia e al racconto di alcune “buone pratiche” particolarmente significative”.
Programma
Dopo i saluti istituzionali di monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, e di don Luca Franceschini, direttore dell’Ufficio Nazionale per i beni e l’edilizia di culto della Cei, la sessione di lunedì 22 aprile prevede l’intervento di don Valentino Bulgarelli (Direttore dell’Ufficio catechistico nazionale) sul tema Musei e catechesi, e a seguire la lectio magistralis di Luca Dal Pozzolo della Fondazione Fitzcarraldo, che proporrà una riflessione sulle modalità attraverso le quali un museo può essere una “finestra sul territorio”. Martedì 23 aprile ci sarà innanzitutto spazio per le buone pratiche dai territori, con interventi di Ester Brunet dell’ISSR di Padova (Per un annuncio con l’arte: stile, competenze e buone pratiche). Di Maurizio Artale del Centro di Accoglienza Padre Nostro di Palermo (Quando il padrone del servizio è il bisogno: l’esperienza della Casa Museo Puglisi), degli insegnanti di religione piemontesi Sonia Ristorto e Michele Bono (IRC e museo: un’opportunità di dialogo interreligioso) e del direttore dell’importante rivista scientifica “Arte Cristiana”, don Umberto Bordoni (“Arte Cristiana” e AMEI: un’alleanza a servizio del patrimonio culturale ecclesiale). A seguire, don Giacomo Pompei del Servizio Nazionale per l’Insegnamento della Religione Cattolica tratterà del rapporto tra Musei Ecclesiastici e scuola.
Esperienza
La due giorni del Convegno sarà altresì occasione di confronto per i soci (musei e individuali), che si riuniranno in Assemblea nella mattinata di lunedì 22, e prevede alcuni momenti di approfondimento e di bellezza con la visita al Museo Diocesano, il concerto per la settimana degli Exultet in Cattedrale a cura del Conservatorio di Bari e la visita alle testimonianze dell’antica città cristiana (Basilica di San Nicola e Museo Nicolaiano). “Dobbiamo ringraziare molto l’arcidiocesi di Bari-Bitonto, monsignor Satriano e tutti i suoi collaboratori per la generosa disponibilità con cui ci hanno supportato nell’impegnativa organizzazione dell’evento“, prosegue il presidente Gardini. “Grazie alla loro ospitalità siamo certi che si tratterà di un’esperienza anche molto piacevole, oltre che formativa e di indirizzo”.