Al termine dell’udienza generale, il Papa ha ricordato la tragedia ad Haiti causata dallo scoppio di un’autocisterna che trasportava carburante a Cap-Haitien e ha chiesto di pregare per “questi fratelli e sorelle duramente provati”. Circa 70 le vittime, tra cui numerosi bambini, e decine i feriti attualmente in ospedale.
“Povero Haiti – ha commentato il Papa – una dietro l’altra, è un popolo in sofferenza. Preghiamo, preghiamo per Haiti: è gente buona, gente brava, gente religiosa ma sta soffrendo tanto. Sono vicino agli abitanti di quella città e ai familiari delle vittime come pure ai feriti. Vi invito ad unirvi nella preghiera per questi nostri fratelli e sorelle così duramente provati”.
#15dicembre #Haiti Circa 70 le vittime, tra cui molti bambini, per lo scoppio di un’autocisterna che trasportava carburante a Cap-Haitien. Alle vittime e ai familiari il pensiero di #PapaFrancesco: preghiamo per questi fratelli e sorelle duramente provatihttps://t.co/ZELzXBOhOa
— Vatican News (@vaticannews_it) December 15, 2021
L’esplosione ad Haiti dell’autobotte
Ieri ad Haiti un’autobotte, che trasportava benzina, si è rovesciata su un fianco dopo un incidente ed è improvvisamente esplosa mentre era circondata da una folla che cercava di appropriarsi del carburante. L’incidente è avvenuto a Cap Haitien, la seconda città per importanza del Paese, scrive Ansa. Nell’inferno di fuoco seguito alla scoppio hanno perso la vita almeno 62 persone, mentre una cinquantina hanno riportato ustionati gravi.
(laprimerisima) Al menos 60 personas fallecieron y decenas resultaron heridas este martes después de que un camión cisterna con combustible explotara en el área de Samaria, en la ciudad de Cabo Haitiano, que se encuentra en el norte de #Haiti. pic.twitter.com/Jpa8kKCBTP
— @traficoni (@traficoni) December 14, 2021
Tragedia della povertà
Afflitta da una grave crisi energetica e dalla carenza di benzina nei distributori e di gas per uso domestico, in pochi minuti una gran folla si è precipitata attorno al gigante rovesciato con ogni tipo di recipiente per cercare di portare a casa la maggior quantità possibile del prezioso carburante. Improvvisamente, per ragioni ancora non chiarite, la cisterna è esplosa, generando una palla di fuoco che ha inghiottito la folla, fra cui c’erano molte donne e bambini, incendiando anche almeno 20 case della zona.
E’ stato in vicesindaco di Cap Haitien, Patrick Almonor, a fornire il bilancio di oltre 60 morti e di una cinquantina di feriti, con l’avvertenza che la possibile presenza di persone rimaste intrappolate negli edifici circostanti avvolti dalle fiamme lo avrebbero reso provvisorio.
A New York, Bruno Lemarquis, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per Haiti, ha assicurato che l’organizzazione “è già mobilitata per accompagnare il governo haitiano nelle sue azioni di risposta a quanto accaduto”.
Il primo ministro Ariel Henry ha annunciato via Twitter tre giorni di lutto nazionale e l’invio di ospedali da campo, e si è poi trasferito sul luogo dell’incidente insieme a vari ministri e a numerosi medici ed infermieri per cercare di assistere le vittime nel miglior modo possibile.
A la tête d'une importante délégation, je suis actuellement au Cap où j'ai pu constater l'ampleur des dégâts. A l'hôpital Justinien où je visite les blessés, c'est avec le coeur déchiré que je constate l'état critique de certains de nos compatriotes admis à cet établissement. pic.twitter.com/fX5A0yjQm9
— Dr Ariel Henry (@DrArielHenry) December 14, 2021