“Carissimi studenti, un carissimo e affettuoso saluto! Vi penso alle prese con la preparazione dell’Esame di Stato, la vecchia Maturità. Come mi piacerebbe che si tornasse a chiamare ufficialmente così l’esame che conclude i diversi percorsi della Scuola Secondaria di 2° Grado! La forma è sostanza e il nome contribuisce a dare l’esatto significato ad un evento. Voi, infatti, sosterrete un esame nel quale dovrete dare prova delle vostra competenze, soprattutto di competenze di umanità!”. Così su Interris.it suor Anna Monia Alfieri, paladina delle scuole paritarie, che saluta i 536.008 studenti che da questa mattina sono alle prese con la prima prova scritta, quella di italiano.
Il ricordo e l’augurio di suor Anna Monia Alfieri ai maturandi
“Ricordo ancora tutte le emozioni che ho provato io, quando ho sostenuto, anni fa, l’Esame che vi accingete ad affrontare voi, oggi. Letteratura italiana, storia, teoremi, formule: tutto si affollava nella mia mente, con il timore di non riuscire a ricordare tutto”, prosegue Suor Anna Monia. “Ricordo l’emozione, poi, sperimentata quando il Presidente della Commissione ha aperto la busta contenente le Prove d’esame che, allora, arrivavano cartacee, tramite i Carabinieri. Ora è tutto informatizzato: comunque è lo stesso, il testo arriva, l’Esame comincia e ci si trova soli, con il foglio bianco e la penna”.
“Sembrerà strano ma non ricordo quei tre giorni di prove scritte e l’esame generale orale come un incubo: li ricordo come la prima vera prova che, negli anni, mi avrebbe aiutata ad affrontare tutti gli esami e le situazioni che la vita mi avrebbe riservato. Soprattutto, l’Esame mi ha aiutata a comprendere che affrontare le diverse prove in modo lucido, consapevoli del proprio percorso e di aver fatto tutto ciò che si poteva fare, senza farsi prendere dallo scoraggiamento, è un grande insegnamento. Così, a distanza di anni, posso affermare che l’investimento nella cultura e nella formazione rappresenti l’unica strategia per essere veramente liberi e affrontare la vita con umiltà, dote assolutamente oggi indispensabile, e a testa alta, perché consci dei propri limiti e delle proprie potenzialità”.
“Ecco perché, carissimi studenti, vi auguro il coraggio della libertà: una parola il cui significato è spesso frainteso. La libertà si alimenta di studio, di cultura, di impegno che consentono di comprendere il valore della responsabilità, per sé e per gli altri”.
“Ecco perché il mio più grande desiderio è che in Italia venga garantito agli studenti il diritto di apprendere senza discriminazione economica, ai genitori la libertà di scelta educativa, ai docenti tutti la libertà di insegnamento. Si tratta di una libertà generativa, come lo sono tutte le vere libertà! Solo così, solo con giovani appassionatamente impegnati, l’Italia potrà ritornare ad essere protagonista nel mondo, per diventare garante della pace e della libertà in quelle Nazioni che ne sono ancora prive con il potente di turno che la fa da padrone”.
“Vi auguro con grande cuore che il percorso di studio che state per concludere e quello che molti di voi inizieranno vi renda cittadini, al contempo, umili e audaci, consapevoli della missione che ciascuno di voi deve realizzare nel corso della vostra vita. La libertà, come ho detto, è generativa di altre libertà, non può limitarsi al chiuso ambito dei propri desideri. Allora, un grande in bocca al lupo a tutti: che ognuno possa raccogliere i frutti del proprio impegno, il primo grande insegnamento che introduce nel mondo dei grandi.
Un carissimo saluto, sr Anna Monia Alfieri”.