Questa mattina il cardinale polacco Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e già segretario particolare di Papa Wojtyla, ha concelebrato la messa con il card. Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, presso l’altare di San Giovanni Paolo II, nella basilica di San Pietro.
L’occasione è l’anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II, esattamente 40 anni fa, in piazza San Pietro. “Continuo ancora a sentire il suo corpo scivolare come paralizzato e cadere tra le mie braccia”, ha dichiarato ad Avvenire il porporato, che quel giorno come sempre gli era accanto: “Vedo il suo sangue colare sulla sua bianca veste pontificia, macchiando le mie mani e i miei vestiti. Sento anche una continua sempre più debole ripetizione dell’invocazione: ‘O Maria, o Madre mia!’. Da quel giorno so ormai cosa abbia sentito l’apostolo Giovanni sostenendo sulle sue braccia il corpo di Cristo tolto dalla croce”.
Spari a piazza San Pietro
“Era mercoledì, c’era l’udienza generale – racconta a Interris.it Gianfranco Svidercoschi, ex vicedirettore dell’Osservatore Romano. -. Giovanni Paolo II sulla papamobile stava facendo il giro della piazza per salutare i fedeli. Aveva appena preso in braccio una bambina bionda. L’aveva alzata in alto. Come per farla vedere a tutti. E l’aveva restituita ai genitori. Proprio in quel momento, ma coperto dal rumore della gente, ci fu il primo colpo. Poi il secondo. E il Papa cominciò a piegarsi con una smorfia di dolore. Fino a scivolare tra le braccia del suo segretario, monsignor Stanislao Dziwisz”. Il resto è storia: il Papa si salvò grazie all’intercessione della Madonna.