“Un fatto crudelissimo, inumano, inconcepibile e da condannare nei termini più assoluti”, a parlare è il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin che ha commentato la tragedia tunisina. “È da sperare – ha aggiunto – che in nome di Dio non si commettano più violenze”.
Il porporato durante un evento organizzato al Palazzo della cancelleria, ha risposto alle domande dei giornalisti, soffermandosi anche sul tema della corruzione che in questi ultimi giorni ha nuovamente colpito il nostro Paese: “Serve – ha detto -un impegno forte da parte di tutti e di ciascuno per combattere questo fenomeno e per vivere in maniera onesta: essere onesti e integri in tutti gli ambiti della vita”. Parolin ha poi spiegato che la medicina per guarire è la misericordia di Dio, ma ha sottolineato che ci deve essere anche la volontà e la disponibilità dell’uomo a ricevere questa grazia. Parlando invece del Giubileo annunciato da Papa Francesco proprio la settimana scorsa, il cardinale ha osservato: “Io spero che in questo anno santo possano essere curatie tutti i mali e tutte le ferite che questa umanità soffre”.
Nella serata si è poi aggiunta anche la voce di Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo del capoluogo piementose: “Seguiamo tutti con trepidazione il succedersi delle notizie che arrivano dalla Tunisia. A Torino ci sentiamo tutti ‘colpiti’, poiché circa 80 dei nostri concittadini sarebbero coinvolti nell’attacco. Invito tutti a unirsi a me nella preghiera e nel ricordo per le persone uccise o cadute, e nella solidarietà con le loro famiglie. E’ adesso che siamo chiamati ad essere uniti intorno a quei valori di civiltà, di rispetto della vita e di dignità delle persone che sono alla base della nostra tradizione cristiana e cultura civile, e che dobbiamo difendere, con la legalità, nella giustizia”.