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Arrestato in Cile il sacerdote difensore dei mapuche, l’appello dei confratelli

Padre Carlos Bresciani è stato arrestato in Cile: il sacerdote della Compagnia di Gesù è noto per le sue battaglie a fianco del popolo mapuche

Padre Carlos Bresciani è stato arrestato in Cile: il sacerdote appartenente alla Compagnia di Gesù cilena è noto per le sue battaglie a fianco del popolo mapuche. Inoltre, fa parte della rete continentale Iglesias y Minería. Nel suo lavoro pastorale ha spesso denunciato la costante violazione dei diritti delle popolazioni indigene e dei loto territori da parte dello Stato. Lo scrive la stessa compagnia in una nota riportata dal Sir.

L’appello

La compagnia cilena rivolge un appello “a fermare immediatamente” la violazione dei diritti da parte del Governo cileno nei confronti del popolo mapuche. I mapuce sono una etnia variegata composta da numerosi gruppi che condividono tra loro una stessa struttura sociale, religiosa ed economica, così come una eredità linguistica comune. La loro influenza si estende tra il fiume Aconcagua in Cile e la pampa Argentina.

Soluzioni alternative

La Compagnia di Gesù cilena scrive anche che “soluzioni autentiche e genuine” dovrebbero essere ricercate per coloro che “hanno subito emarginazione, usurpazione della loro terra e mancanza di riconoscimento legale”.

Tirúa

I gesuiti parlano di “violenza” e dell’”arbitrarietà nelle azioni dello Stato del Cile e dei carabinieri durante interventi di sfollamento nei comuni nella regione dell’Araucanía, oggi (ieri per chi legge, ndr) in particolare nel comune di Tirúa, che era stato pacificamente occupato.

Tirúa è un comune del Cile della provincia di Arauco nella Regione centrale del Bío Bío. Al censimento del 2002 possedeva una popolazione di 9.664 abitanti. “Noi gesuiti siamo stati nella zona di Tirúa per più di 20 anni, stando con il popolo mapuche, permettendoci di essere istruiti dalla loro cultura e condividendo con loro la fede liberatrice del Cristo crocifisso”.

L’arresto di padre Bresciani

Proprio a Tirúa, “padre Carlos Bresciani e due membri della comunità sono stati arrestati da un gruppo di carabinieri, senza che ci fossero state precedenti provocazioni. Il nostro confratello si era spostato nel comune perché i membri della comunità gli avevano chiesto di essere presente di fronte all’imminente sfratto operato dalle forze di polizia e all’uso sproporzionato della forza”.

“Padre Carlos – prosegue la nota – è stato arrestato ingiustamente, come lo sono stati centinaia e centinaia di mapuche nel corso della storia. La violenza di Stato è il segno più chiaro dell’assenza di volontà politica di risolvere i problemi fondamentali di questo popolo, come i loro diritti all’autodeterminazione, il riconoscimento della loro cultura e tradizioni, della loro lingua, dei loro territori e altri”.

“La Compagnia di Gesù – conclude la nota – è solidale con padre Carlos, con gli altri gesuiti di Tirúa, ma soprattutto con il popolo mapuche e le loro azioni legittime”.

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