L’appello di Francesco: “Proteggiamo i popoli più fragili”

Al termine dell'Angelus, il Santo Padre richiama la Comunità internazionale ai propri doveri di tutela: "È un'attenzione necessaria"

Papa Angelus anziani
Foto © Carlo Lannutti (Imagoeconomica)

Al termine della Santa Messa che ha portato alla canonizzazione quattordici beati, Papa Francesco ha lanciato all’Angelus un appello affinché l’esempio dei santi possa essere illuminante per il cammino dell’umanità. In particolare, ricorrendo al modello offerto da san Giuseppe Allamano, il Papa ha richiamato la Comunità internazionale ai propri doveri di tutela dei popoli più fragili, come quelli dell’Amazzonia.

L’Angelus di Papa Francesco

Prima della conclusione di questa Celebrazione eucaristica, ringrazio tutti voi, venuti a onorare i nuovi Santi. Saluto i Cardinali, i Vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate, in particolare i Frati Minori e i fedeli Maroniti, i Missionari e le Missionarie della Consolata, le Piccole Suore della Santa Famiglia e le Oblate dello Spirito Santo, come pure gli altri gruppi di pellegrini venuti da vari luoghi. Un deferente saluto rivolgo al Presidente della Repubblica Italiana, alle altre Delegazioni ufficiali e alle Autorità civili.

Saluto il folto gruppo di pellegrini Ugandesi, con il Vice Presidente del Paese, venuti a sessant’anni dalla canonizzazione dei Martiri dell’Uganda.

La testimonianza di San Giuseppe Allamano ci ricorda la necessaria attenzione verso le popolazioni più fragili e più vulnerabili. Penso in particolare al popolo Yanomami, nella foresta amazzonica brasiliana, tra i cui membri è avvenuto proprio il miracolo legato alla canonizzazione odierna. Faccio appello alle autorità politiche e civili, affinché assicurino la protezione di questi popoli e dei loro diritti fondamentali e contro ogni forma di sfruttamento della loro dignità e dei loro territori.

Oggi celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale, il cui tema – “Andate e invitate al banchetto tutti” (cfr Mt 22,9) – ci ricorda che l’annuncio missionario è portare a tutti l’invito all’incontro festoso con il Signore, che ci ama e che ci vuole partecipi della sua gioia sponsale. Come ci insegnano i nuovi Santi: «Ogni cristiano è chiamato a prendere parte a questa missione universale con la propria testimonianza evangelica in ogni ambiente» (Messaggio per la XCVIII Giornata missionaria mondiale, 25 gennaio 2024). Sosteniamo, con la nostra preghiera e con il nostro aiuto, tutti i missionari che, spesso con grande sacrificio, portano l’annuncio luminoso del Vangelo in ogni parte della terra.

E continuiamo a pregare per le popolazioni che soffrono a causa della guerra – la martoriata Palestina, Israele, Libano, la martoriata Ucraina, Sudan, Myanmar e tutte le altre – e invochiamo per tutti il dono della pace.

La Vergine Maria ci aiuti ad essere, come Lei e come i Santi, coraggiosi e lieti testimoni del Vangelo.