Distinguere il bene dal male. Il prefetto dei media vaticani, Paolo Ruffini ha scritto un editoriale per il settimanale della diocesi di Rieti. “Frontiera” torna in edicola dopo cinque anni. Ruffini richiama il monito del Papa alla comunicazione. “Abbiamo bisogno di media che sappiano distinguere il bene dal male. Ricostruire la memoria dei fatti, lavorare per la coesione sociale”, afferma.
In cerca del bene
Più in generale, riferendosi al ruolo che deve avere la stampa cattolica, Ruffini sottolinea la necessità di “costruire un orizzonte di senso”. La missione di “vedere e raccontare cose che altri non vedono“. E di “difendere uno spazio di libertà nella verità. E di offrirlo a tutti. In un tempo in cui sia la verità che la libertà di pensiero che la condivisione sembrano merce sempre più rara“. Anche i mezzi della comunicazione e dell’informazione hanno un ruolo cruciale per promuovere la fratellanza umana, aveva già ricordato il prefetto del Dicastero per la Comunicazione in occasione del primo anniversario del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.
Tutela della vita
Il compito del comunicatore, secondo Ruffini, è quello di custodire e trasmettere i valori della pace, della giustizia e del bene comune. “La fratellanza richiede coraggio così come l’accettazione della diversità. La costruzione della fratellanza si declina attraverso la protezione del creato, l’equa distribuzione delle risorse, la tutela della vita dal concepimento al suo termine naturale- sostiene Ruffini-. Si deve invece condannare l’uso della religione per incitare all’odio e alla violenza”. Un codice etico, attraverso 20 principi, invita i giornalisti a svolgere la loro professione. Rispettando i diritti di tutti.