Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano partecipano in Vaticano alla cerimonia di inaugurazione del 94/o Anno Giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.
Alle 10:57, in una cerimonia alla presenza di papa Francesco, il presidente Giuseppe Pignatone ha dichiarato aperto il 94/o Anno Giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.
Papa: “Nelle finanze i problemi non sono processi ma reati”
“Mi rallegro per la presenza di diversi rappresentanti dei più alti organi giurisdizionali dello Stato italiano, che saluto e ringrazio, auspicando che questa occasione possa aiutare la conoscenza e il dialogo fra persone impegnate nel mondo delle istituzioni e in particolare della giustizia”, ha detto papa Francesco nel suo intervento.
“Negli ultimi anni le controversie giuridiche e i relativi processi sono aumentati, come pure è aumentata, in non pochi casi, la gravità delle condotte che vengono in rilievo, soprattutto nell’ambito della gestione patrimoniale e finanziaria. Qui bisogna essere chiari ed evitare il rischio di ‘confondere il dito con la luna’: il problema non sono i processi, ma i fatti e i comportamenti che li determinano e li rendono dolorosamente necessari. Infatti, tali comportamenti, da parte di membri della Chiesa, nuocciono gravemente alla sua efficacia nel riflettere la luce divina”. Così il Papa all’inaugurazione dell’Anno giudiziario vaticano.
“Con atteggiamento di misericordia e di vicinanza siamo chiamati a guardare i fratelli e le sorelle, soprattutto quando sono in difficoltà, quando sbagliano, quando sono sottoposti alla prova del giudizio. Una prova che a volte è necessaria, quando si tratta di accertare condotte che offuscano il volto della Chiesa e destano scandalo nella comunità dei fedeli”, ha detto il Pontefice nel suo discorso.
“È di aiuto a tal fine l’esercizio di un rigoroso discernimento”, ha spiegato, “come pure il prudente ricorso al canone dell’equità, che può favorire la ricerca del necessario equilibrio fra giustizia e misericordia”. Secondo Francesco, “misericordia e giustizia non sono alternative ma camminano insieme, procedono in equilibrio verso lo stesso fine, perché la misericordia non è la sospensione della giustizia, ma il suo compimento”. Il Papa ha ringraziato “per l’impegno generoso e competente posto nell’amministrazione della giustizia, che nel corso dell’ultimo anno è risultato particolarmente gravoso”.
Guardando anche agli “eventi gravi e imprevisti”, come la “terribile prova della pandemia” e “lo scoppio del conflitto in Ucraina e la sua tragica evoluzione”, Bergoglio ha sottolineato che “ogni impegno per la pace implica e richiede l’impegno per la giustizia. La pace senza giustizia non è una vera pace, non ha solide fondamenta né possibilità di futuro. E la giustizia non è un’astrazione o un’utopia”.
“Non è solo il frutto di un insieme di regole da applicare con perizia tecnica – ha osservato il Pontefice -, ma è la virtù per cui diamo a ciascuno ciò che gli spetta, indispensabile per il corretto funzionamento di ogni ambito della vita comune e perché ognuno possa condurre una vita serena. Una virtù da coltivare mediante l’impegno di conversione personale e da esercitare insieme alle altre virtù cardinali della prudenza, della fortezza e della temperanza”. Secondo il Papa, “questa virtù è affidata in modo eminente alla responsabilità di quanti sono impegnati nell’ambito giudiziario, per consentire il ristabilimento della pace violata fra i diversi soggetti della comunità in contesa fra loro e in seno alla comunità”. In tale prospettiva “operano i Tribunali dello Stato della Città del Vaticano, che svolgono a vantaggio della Santa Sede un ruolo prezioso quando si tratta di dirimere contese di natura civile o penale”.
“Sono controversie – ha specificato – che, per loro natura, esulano dall’ambito di competenza dei Tribunali della Santa Sede e dei tribunali canonici e devono essere giudicate in base a un complesso intreccio di fonti canoniche e civili, qual è quello previsto dall’ordinamento vaticano, la cui applicazione richiede specifiche competenze”.
“Cari Magistrati – ha concluso il Papa -, la via della giustizia rende possibile una fraternità in cui tutti sono tutelati, specialmente i più deboli. Auguro a tutti voi di operare mantenendo sempre viva questa consapevolezza e la tensione verso la verità”.
Il Papa alla proiezione del film sull’Ucraina
Ieri, 24 febbraio, in occasione del primo anno del conflitto, Francesco ha assistito alla proiezione in Vaticano del documentario “Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom”, promosso dal regista Afineevsky. Seduto in ultima fila, con accanto un bambino, il Pontefice ha salutato alcuni dei protagonisti della pellicola, come la mamma di un soldato di Azovstal e la proprietaria dell’acciaieria. Infine la preghiera a Dio: “Guarisci il nostro cuore, la nostra mente, i nostri occhi”.
"Oggi è un anno di questa #guerra. Preghiamo per l’#Ucraina e apriamo il nostro cuore al dolore.
Non vergogniamoci di soffrire perché una guerra è la distruzione, una guerra ci diminuisce sempre. Che Dio ci faccia comprendere questo." pic.twitter.com/o2hLG9KlDU— Vatican News (@vaticannews_it) February 24, 2023
Fonte: Ansa