Angelo Acerbi creato Cardinale, una vita al servizio della Chiesa

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Angelo Acerbi, recentemente creato Cardinale da Papa Francesco, è nato il 23 settembre 1925 a Sesta Godano (La Spezia) ed è stato ordinato presbitero il 27 marzo 1948 per l’allora diocesi di Pontremoli. È poi entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1956, ha prestato il proprio servizio nelle rappresentanze pontificie in molti Paesi del mondo.

La nomina

Il suo nome era il primo della lista letta nei giorni scorsi da Papa Francesco dalla finestra del Palazzo Apostolico e subito ha fatto pensare a un gesto di attenzione e stima da parte del Pontefice verso il nunzio e il suo quasi settantennale servizio alla Santa Sede. Già Jorge Mario Bergoglio aveva voluto rendere omaggio ad Acerbi lo scorso 27 giugno, concelebrando nella cappella di Casa Santa Marta – dove Acerbi risiede – la Messa per il 50.mo anniversario della sua ordinazione episcopale (22 giugno 1974). Un momento familiare insieme a sacerdoti, religiose figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli e il personale dipendente della Domus vaticana.

La biografia

Nato il 23 settembre 1925 a Sesta Godano, nella provincia de La Spezia, il futuro cardinale Acerbi è stato ordinato presbitero il 27 marzo 1948. È entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1956, prestando la propria opera nelle Rappresentanze pontificie in Colombia, Brasile, Francia, Giappone e Portogallo, nonché nel Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa della Segreteria di Stato. Paolo VI, nel 1974, lo ha nominato pro-nunzio apostolico in Nuova Zelanda e delegato apostolico nell’Oceano Pacifico, assegnandogli la sede titolare di Zella e il titolo personale di arcivescovo. E da Papa Montini, il 30 giugno successivo, ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella basilica di San Pietro. “In fide et lenitate” il suo motto.

L’esperienza in Colombia

Giovanni Paolo II lo ha poi inviato nel 1979 come nunzio apostolico in Colombia. Nel Paese sudamericano uno dei momenti più difficili del suo ministero: assieme ad altri diplomatici, Acerbi fu ostaggio per sei settimane dai guerriglieri del Movimiento 19 de Abril. Durante il periodo di prigionia, ha raccontato lo stesso Acerbi in seguito, gli fu consentito di celebrare ogni giorno la Messa per i presenti.

Il trasferimento in Ungheria

Dal 1990, dopo la Colombia, l’arcivescovo fu trasferito in Ungheria, primo nunzio da dopo l’instaurazione del Comunismo (la Nunziatura era stata chiusa nel 1920). In terra magiara diede impulso alla ricostruzione della Chiesa e del clero all’indomani della caduta del regime, e durante la sua attività si ricorda la stipula di diversi accordi tra il Paese e la Santa Sede. Fu primo nunzio anche in Moldavia dal 1994 al 1997, anno in cui venne trasferito nei Paesi Bassi. Il 27 febbraio 2001, Giovanni Paolo II accolse la sua rinuncia per raggiunti limiti di età. Ma da quell’anno per i quattordici successivi (2015), ricoprì l’ufficio di prelato del Sovrano militare ordine di Malta. Oggi, alla soglia dei cent’anni, una nuova missione.

Fonte: Vatican News

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