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Amicizia sociale, terza enciclica del Papa

Il titolo dell'enciclica "Fratelli tutti" indica la volontà di Jorge Mario Bergoglio di rivolgersi all'intera umanità perché la pandemia tutti ha colpito, senza distinzioni di sorta

Quando il 27 giugno 1992 riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale, Jorge Mario Bergoglio come motto sceglie “Miserando atque eligendo” (Guardò con misericordia e scelse) e nello stemma inserisce  il cristogramma IHS, simbolo della Compagnia di Gesù. 

Enciclica “Fratelli tutti”

Papa Francesco si prepara a pubblicare un’enciclica, la terza del suo pontificato, dedicata questa volta al mondo dopo la terribile esperienza del coronavirus. Il titolo, “Fratelli tutti”, indica la volontà di Jorge Mario Bergoglio di rivolgersi all’intera umanità perché la pandemia ha colpito tutti, senza distinzioni di sorta. Il documento papale, che segue la Lumen Fidei (la cui stesura era stata iniziata da Papa Benedetto XVI) e la Laudato si’, anticipa di un mese il convegno convocato ad Assisi per la fine di novembre. E dedicato all’Economia di Francesco. Il Papa firmerà l’enciclica recandosi proprio ad Assisi il 3 ottobre. Alla vigilia della giornata in cui si ricorda il Santo di cui ha scelto di portare il nome. E sulla tomba di San Francesco, hanno fatto sapere i frati del Sacro Convento, il Pontefice la messa prima di pubblicare ufficialmente l’enciclica.

Segno di fraternità

L’enciclica, dunque, sarà incentrata sulla fraternità e l’amicizia sociale, sottolinea il portavoce vaticano Matteo Bruni, parlando della visita privata dai Frati il prossimo 3 ottobre. “La Prefettura della Casa Pontificia – spiega Bruni -informa che alle 15 il Santo Padre arriverà al Sacro Convento, dove celebrerà la Santa Messa presso la Tomba di San Francesco, e al termine firmerà l’enciclica A motivo della situazione sanitaria, è desiderio del Santo Padre che la visita si svolga in forma privata. Senza alcuna partecipazione dei fedeli. Appena terminata la celebrazione, il Santo Padre farà rientro in Vaticano“. In un video messaggio ripreso dal Sir, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, commenta la notizia che il Pontefice, nella sua visita privata il 3 ottobre ad Assisi, firmerà la nuova enciclica “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale.

San Francesco e Assisi

All’ombra del Santo

Afferma Monisgnor Sorrentino: “È davvero bello che Papa Francesco torni ad Assisi, ancora più bello che torni per firmare un documento sul tema della fraternità. È un tema a lui particolarmente caro, ma lo deve essere a tutti quanti noi. E’ bello che firmi l’enciclica all’ombra di San Francesco, il quale ebbe per la fraternità una inclinazione speciale da quando, lasciando la sua famiglia, riscoprì il Padre Celeste ed egli diventò il fratello universale, tanto universale che persino il cosmo gli diventò fratello. ‘Sora Madre nostra Terra’, ‘Frate Sole’, ‘Sora Luna’, ‘Sora Acqua’”. Monsignor Sorrentino sottolinea: “La fraternità sta al cuore della spiritualità francescana, ma ancora prima della spiritualità evangelica. È Gesù che ci riporta il Padre Celeste, ce lo fa contemplare e ci aiuta a essere fratelli. Papa Francesco viene qui a firmare questo documento, quasi a dargli l’imprinting di Francesco”. Il vescovo osserva: “Francesco d’Assisi ancora oggi ci accompagna, ci parla, ci accompagna. E in un momento particolare, come quello che stiamo vivendo, di incoraggiamento tutti abbiamo bisogno. La pandemia ci ha messo alle strette, abbiamo fatto l’esperienza di quanto siamo fragili e di quanto siamo fratelli nel dolore. Ora Papa Francesco ci chiede di diventare davvero fratelli nell’amore, perché, se ci dobbiamo salvare, non ci salviamo se non insieme“.

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