Il 2019 è stato l'anno più violento contro le comunità indigene del Brasile. La denuncia shock viene dalla Commissione Pastorale della Terra (Copime), organismo legato alla Conferenza episcopale brasiliana.
Anno violento
Come ente sensibile al tema delle persecuzioni indigene, il Copime ha seguito con particolare apprensione il caso dell'esecuzione di sette indios nello stato brasiliano di Amazonas, chiedendo alle autorità di intervenire in maniera incisiva, aprendo un'inchiesta: “La giustizia ignora questi crimini perché esiste una 'discriminazione' nei confronti degli indigeni” ha dichiarato sul sito Uol il capo tribù José Augusto, guida delle Comunità indigene del Manaus. L'8 dicembre, due leader indigeni dell'etnia Guajajara sono stati assassinati a colpi d'arma da fuoco, mentre due sono stati feriti, in un nuovo attacco armato nel Maranhao, nel nord del Brasile. Secondo i media brasiliani riportati dal Corriere, al gruppo di nativi è stato teso un agguato da parte di guerriglieri armati.
La condanna di Oliveira
La questione interessa anche i cattolici del luogo. Humberto Peixoto dell'etnia Tuyuca è l'ultima vittima: membro della Caritas arcidiocesana e consigliere dell'associazione delle donne indigene dell'Alto Rio Negro, si è unito a quello che è stato definito “cimitero degli indios”, un'area particolarmente sensibile dove operano i narcotrafficanti. “È vergognoso dover assistere, nel XXI secolo, a persecuzioni e attacchi contro la popolazione indigena, a causa di cupidigia, avidità di estrazione mineraria, e, in particolare, a gravi crimini, causati da irragionevoli ambizioni, dalla schiavitù al dominio dei soldi” ha affermato fermamente il presidente della Conferenza episcopale Brasiliano e arcivescovo di Belo Horizonte, Walmor Oliveira de Azevedo, che ha preso posizione sulle recenti uccisioni di indigeni e sugli attacchi ai popoli nativi, come riporta il Sir. “Non lasciamo aggravare questa cicatrice della società brasiliana, che è la persecuzione dei popoli originari del Brasile” ha dichiarato l’arcivescovo, che prosegue: “Dobbiamo guardare con simpatia agli indigeni. Inoltre, dobbiamo chiedere alle autorità competenti un’indagine seria e rapida dei fatti. Che giustizia sia fatta”.