“Nelle ultime settimane si è registrato un aumento allarmante di episodi di violenza rivolti in particolare contro le minoranze religiose. Condanniamo fermamente le aggressioni alle minoranze a causa della loro fede. Questi attacchi sono intollerabili: lo stato deve fornire protezione e sicurezza a tutti i cittadini”. Così, in un comunicato inviato all’Agenzia Fides, la Commissione nazionale “Giustizia e Pace” (Ncjp), nella Conferenza episcopale cattolica del Pakistan.
Gli episodi
Nel testo si fa riferimento a diversi episodi: dalla profanazione di croci sulle tombe in un villaggio cristiano (Antonioabad) vicino alla città di Okara, con le croci di 40 tombe devastate all'uccisione il 14 maggio scorso di Javed Masih, un cristiano di 36 anni, da parte del suo datore di lavoro musulmano nel villaggio Chak 7 vicino a Faisalabad. Avrebbe subito discriminazione religiosa per mano del suo capo musulmano e dei suoi amici perché aveva deciso di cambiare il suo lavoro. Il 27 maggio 2019 un medico indù, Ramesh Kumar, è stato accusato di presunta blasfemia – si legge ancora su Fides – dopo che un uomo sosteneva di aver fornito medicine avvolte in carta che, a suo dire, “aveva stampati versetti del Corano”. Il medico è stato preso in custodia dalla polizia perché non fosse linciato dalla folla. Intervenendo sulla situazione, la Commissione “Giustizia e Pace” chiede al governo di “adottare immediatamente misure affermative per garantire la sicurezza delle minoranze ai sensi dell'articolo 36 della Costituzione del Pakistan”. E ancora: “Il governo deve assicurare che gli autori di queste violazioni siano assicurati alla giustizia e deve applicare la sentenza della Corte Suprema del 2014 in cui si ordina all’esecutivo di promuovere e proteggere i diritti legittimi delle minoranze religiose”, si legge. Il testo chiede un'attenzione particolare “alla sicurezza delle proprietà e dei luoghi di culto delle minoranze”.
Il vescovo: “Attacchi inaccettabili”
L'Arcivescovo Joseph Arshad, presidente della Conferenza episcopale del Pakistan, condanna gli episodi di violenza e afferma nel comunicato: “Prego per le vittime, in particolare per l'anima di Javed Masih e per la sua famiglia. Invito il governo a prendere le misure necessarie per garantire la sicurezza e per catturare i responsabili di tali incidenti”. Per padre Emmanuel Yousaf, Direttore nazionale della Ncjp, “questo genere di attacchi non è accettabile e rappresenta una seria minaccia per la sopravvivenza delle minoranze in Pakistan. Chiediamo che venga attuato il Piano di azione nazionale per i diritti umani, per salvaguardare i diritti di tutti i cittadini del Pakistan, di ogni fede religiosa”. Aggiunge Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo della Commissione: “I membri delle minoranze religiose in sono ancora considerate come cittadini di seconda classe in Pakistan. Stanno lottando per i loro diritti fondamentali che devono ancora essere garantiti dallo stato”.