Non ha bisogno di presentazioni, la Pasqua, cuore dell'anno liturgico e principale festa cristiana, che ricorda la risurrezione di Gesù nel terzo giorno successivo alla sua morte.
Natura e origine
E' un momento suggestivo, emozionante; esplosivo e, contestualmente, più intimo del Natale che, nel tempo, ha finito per essere trasformato in festività più universale, anche per il corollario di tradizioni (l'albero, le decorazioni, la gastronomia ecc) e usanze (i regali) che si prestano a una maggiore commercializzazione. L'origine della Pasqua, tuttavia, non nasce col cristianesimo. La parola, infatti, deriva da “pesach”, tuttora appellativo della festa celebrata dagli ebrei. Il suo significato è “passare oltre” ricordando l'uscita degli israeliti dall'Egitto dopo 400 anni. L'immagine del “passaggio” dalla schiavitù alla libertà resta, tuttavia, anche nella Pasqua cristiana, sia pur con tonalità più mistiche. Quello da cui si parte non è uno stato servile materiale (indotto dall'uomo) ma interiore, derivante dal peccato. Così il sangue dell'agnello con cui, su ordine di Mosè, dipingono gli stipiti delle porte per salvarsi dal passaggio dello “Sterminatore”, diventa figura futurorum del sangue di Cristo (Agnello di Dio) che “salva” dalla dannazione. La risurrezione di Gesù, dunque, per chi crede non è altro se non la vita nuova, libera dalla “prigionia del male“, capace di trionfare anche sulla morte.
La data
Nondimeno, qualcosa, della festività israelitica è stata mutuata anche dal cristianesimo. Ad esempio la sua dipendenza dal calendario lunare, sia pur con differenze fra confessione e confessione. I cattolici, infatti, festeggiano la Pasqua la prima domenica successiva al primo plenilunio dopo l'inizio della primavera (21 marzo), mentre gli ortodossi dopo la prima “luna nuova” successiva all'equinozio. La data è fondamentale, perché dalla celebrazione della risurrezione di Gesù derivano altri momenti liturgici di primo livello: l'inizio della Quaresima e la Settimana Santa, che la precedono, la festa dell'Ascensione e la Pentecoste, che la seguono.
Liturgia
La Pasqua, poi, esaurisce l'omonimo Triduo, iniziato con il Giovedì Santo, proseguito con la commemorazione della Passione del Venerdì e con il silenzio del Sabato Santo, momento aliturgico (cioè senza celebrazioni particolari), a testimoniare l'attesa per il successivo, gioioso, evento. La notte del sabato inizia la Veglia pasquale, che si compone di tre momenti fondamentali: 1) Liturgia della luce: benedizione del cero poi portato in processione al buio all'interno della chiesa, cui segue l'annunzio pasquale; 2) Liturgia della Parola: sette letture tratte dall'Antico Testamento e due dal Nuovo; 3) Liturgia Battesimale: il cero è immerso nell'acqua del battistero, si svolgono eventuali battesimi e si rinnovano le promesse battesimali; 4) Liturgia Eucaristica: la messa vera e propria. Per questo periodo la Chiesa obbliga i fedeli ad accedere almeno una volta al sacramento della Confessione e a quello dell'Eucaristia.
Tradizioni
Da una ricorrenza così importante e suggestiva, nei secoli, sono sorte numerose tradizioni. La più nota è quella delle uova, simbolo di nascita, di vita, associabile al Cristo risorto. Già i primi cristiani avevano l'usanza di pitturarle di rosso, decorandole con croci e altri segni della Passione. La bollitura potrebbe derivare dalla necessità di non sprecare le uova covate di prima di Pasqua che, anticamente, non si potevano consumare in Quaresima, esattamente come la carne. In alcuni Paesi dell'est Europa, fra l'altro, vengono realizzati dei veri e propri alberi di uova. Altri simboli di questa festa sono il pulcino e il coniglietto – che in alcune realtà lascia doni ai bambini modello Babbo Natale – che richiamano la vita nuova e la primavera. In Francia ai bimbi viene raccontato che le campane delle chiese, silenziose nei giorni di venerdì e sabato santo, sono volate a Roma e faranno ritorno solo nel giorno di Pasqua. In Danimarca è tradizione scrivere poesie anonime ad amici e parenti. Chi indovina l'autore riceverà un uovo di cioccolato come premio.