Nel cuore della primavera il mondo buddista si prepara a celebrare il capodanno che viene festeggiato dal 13 al 15 aprile con il nome di Songkran (passaggio astrologico). Si tratta di uno dei più importanti eventi della tradizione theravada, la più antica scuola della religione, e viene vissuto soprattutto nel sud-est asiatico. Il rito consiste nel bagnarsi a vicenda con l’acqua, segno di purificazione spirituale. Per questo motivo le persone armate di secchi, pentole e tubi da giardino, si innaffiano tra di loro lavando anche le statue del Buddah che in occasione della festività vengono portate fuori dal tempio.
Principalmente l’evento viene vissuto in Cambogia, Laos e Thailandia e sotto il nome di Thingyan anche in Birmania, e viene celebrato in occasione del cambiamento di posizione del sole nell’anello dello zodiaco. Tradizionalmente la cerimonia prevede che vengano lavate anche le case, un segno che simboleggia la “cacciata della cattiva sorte”.
Negli ultimi anni però tali festeggiamenti hanno preso il sopravvento trasformandosi in tre giorni di divertimento più che di celebrazione religiosa. Le nuove “interpretazioni” di tipo goliardico, sono state favorite anche dal fatto che il gesto di bagnarsi vicendevolmente rappresenta un momento di piacevole refrigerio nel periodo più caldo dell’anno, dove le temperature oltrepassano anche i 40 gradi. Durante i giorni di festa gli uffici vengono chiusi, le famiglie organizzano invitanti banchetti e i fedeli si recano al wat (il tempio) per portare le proprie offerte.