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Al via domani la Clericus Cup

Sedici squadre divise in quattro gironi, giocatori provenienti da 71 Paesi. Parte domani la dodicesima edizione della “Clericus Cup“, presentata questa mattina nella sede della Radio Vaticana, media partner della competizione che vede impegnate circa 370 persone, di cui 345 giocatori. E una novità per quello che è stato ribattezzato il “Mondiale di calcio ecclesiastico”: per la prima volta infatti ci sarà un “collega” prete ad arbitrare una partita. Toccherà a don Jordan Coraglia, 43 anni, sacerdote della diocesi di Brescia, milanista ed arbitro nel Csi bresciano, fischiare nella Clericus Cup. Emozionato all’atto della designazione, don Coraglia, grande appassionato di calcio, ha così commentato il suo prossimo esordio: “Sono onorato e fortunato di poter scendere in quel magnifico campo, dove domina la vista del Cupolone di San Pietro. Ormai da anni sono abituato alla mia duplice veste. Dico subito che il Vangelo è la mia regola, ma il regolamento non deve diventare vangelo, perché il primo ha dato senso alla mia vita, mentre le norme di gioco sono cambiate tante volte e sono sempre perfettibili”. L'altra novità è la presenza del Collegio Damasceno: “Siamo tutti indiani, molto emozionati e felici di partecipare – ha detto il capitano della squadra durante la presentazione – Per noi è un’esperienza molto preziosa, i gol saranno tutti per madre Teresa”.

Sacerdoti, seminaristi e studenti universitari si daranno battaglia per conquistare il trofeo che si sta “replicando” in diversi Paesi, soprattutto di Asia e Africa. Numerosi seminaristi che in passato hanno partecipato alla Clericus Cup, infatti, dopo essere stati ordinati sacerdoti e ad aver fatto ritorno nelle diocesi di origine, hanno organizzato tornei simili.

Una competizione che comunque non perde di vista la sua missione, ovvero quella di educare ed evangelizzare attraverso lo sport. Al punto che, come nel rugby, c'è il cosiddetto terzo tempo ma invece di mangiare e bere insieme, i giocatori si riuniscono per pregare insieme dopo la “battaglia” sportiva. Perché alla fine, tutti ci tengono a vincere o almeno a fare bella figura…

Lo scorso anno trionfò l'Urbano, la squadra del Pontificio Consiglio di Propaganda Fide che dopo aver battuto in semifinale i campioni in carica del Mater Ecclesiae superò per 2 a 0 in finale la Gregoriana. E' stato il terzo successo dopo quelli nelle edizioni del 2014 e del 2015.

Mons. Melchor Sánchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della cultura che patrocina il torneo, ha annunciato che “prima della finale (in programma il 26 maggio, ndr) andremo in udienza dal Papa in piazza San Pietro e porteremo la coppa per una benedizione“.

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