Un totale di 111 milioni di euro a sostegno della Chiesa in tutto il mondo. A tanto ammontano le offerte raccolte daĀ Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs), l'organizzazione pontificia che, attraverso 23 sedi in svariati Paesi, sostiene le comunitĆ cristiane fragili e perseguitate in tutto il pianeta. Sono i dati del Rapporto annuale 2018 che la FondazioneĀ ha presentato quest'oggi nella sede romana di Piazza San Calisto.Ā “Si tratta di un sostegno fatto da soggetti, luoghi e attori specifici” ha sottolineatoĀ Thomas Heine-Geldern, presidente esecutivo di Acn-International, durante la conferenza stampa.Ā
Il ruolo dei benefattori
La presentazione del documento ĆØ stata l'occasione perĀ ringraziare i tanti privati che, attaverso le loro donazioni, hanno reso possibile il sostegno di campagne e attivitĆ in diversi Paesi, spesso eclissati dalla stessa opinione pubblica. Come ha sottolineato Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia, gli ultimi dati relativi alla crescita dei benefattori sono positivi. Stando al rapporto, nel 2018 si contanoĀ 17.230 benefattori italianiĀ che hanno donato circaĀ 4,5 milioni di euro: un dato ottimista se si considera il 2015, per esempio, quando i benefattori erano 7.000 in meno. “Contrariamente a quello che spesso si pensa, i dati mostrano che c'ĆØ un numero crescente di donne e uomini che mettono mano al portafogli per aiutare alcune minoranze che non conosceranno mai” ha detto Monteduro. Come ha, poi, specificatoĀ Geldern, la piĆ¹ alta concentrazione di benefattori vive in Europa.
Gli aiuti
Circa l'80% delle donazioniĀ ĆØ stato devoluto nelle missioni in Africa e in Medio-Oriente, che hanno ricevuto rispettivamente il 27% e il 25% degli aiuti. Nel corso degli ultimi anni, Acs ha avuto una particolare attenzione per la situazione in Medio-Oriente, “l'area in cui – ha detto Geldern – si manifesta il lato piĆ¹ duro delleĀ persecuzioni cristiane“. Dall'inizio delle cosiddette primavere arabe (2011), la Fondazione ha riservato al Medio Oriente oltre 92 milioni di euro, di cuiĀ 18 milioniĀ soltanto nel 2018. IlĀ 39,1%Ā degli aiuti, corrispondenteĀ aĀ oltreĀ 23 milioni di euro, ĆØ stato stanziato inĀ progetti di costruzioneĀ e ricostruzione di case, centri spirituali e chiese.
L'aiuto spirituale
“Gli aiuti sono importanti anche per supportare i cristiani in loco e infondere speranza” ha affermato Geldern. Per questo, oltre a interventi di tipo materiale, Acs s'impegna a sostenere la fede di tanti cristiani tribolati. Con i fondi stanziati nel 2018, la Fondazione ha potuto aiutareĀ 1 sacerdote su 10Ā in aree periferiche del mondo – come i villaggi in Africa –Ā laddove la povertĆ ĆØ un'emergenza quotidiana. Lo scorso anno, sono state celebrateĀ 1.421.000 sante MesseĀ secondo le intenzioni dei benefattori di Acs, cioĆØĀ una ogni 20 secondi. Al supporto spirituale, l'Organizzazione unisce un aiuto emergenziale, come la formazione di seminaristi e la costruzione di abitazioni per le comunitĆ cristiane vittime degli scontri armati. Nel solo Medio Oriente, per esempio, sono state costruiteĀ 1.479 abitazioni cristianeĀ e nel mondo sono stati finanziati gli studi diĀ 4.370 sacerdotiĀ e laĀ formazione diĀ 14.164 catechisti e laici impegnati.
Le frontiere di Acs
In piena consonanza con lo spirito di “ospedale da campo” auspicato da Papa Francesco, la Fondazione ĆØ tuttora impegnata in tre aree peculiari: India, Venezuela e Siria. InĀ India, Acs s'impegna a supportare una Chiesa spesso adombrata dalle tendenze nazionaliste. In alcune aree del Subcontinente, le comunitĆ cristiane sono emarginate e le attivitĆ maggiori hanno come scopo il loro consolidamento: con un totale diĀ 209.910 euro, la Fondazione ha potuto, cosƬ, contribuire alla formazione delle donne cristiane e dei sacerdoti, nonchĆ© alla costruzione di chiese, conventi e cappelle. Un'altra area difficile ĆØ ilĀ Venezuela. ColĆ , Acs ha stanziatoĀ 345.377 euroĀ per combattere l'indigenza: “Nel Paese, la Chiesa e il popolo versano in una situazione di estrema povertĆ – ha detto Monteduro –Ā e a noi compete aiutare la Chiesa locale,Ā in prima linea i poveri. Come nelle parrocchie di Caracas e La Guaira, per esempio, dove le diocesi sono impegnateĀ con le 'pentole solidali'. In questo momento, siamo in procinto di realizzare un pozzo per fornire acqua potabile in una parrocchia che ne ha urgente bisogno”. Un'altra areaĀ sensibileĀ ĆØ laĀ Siria, dove la Fondazione ha destinatoĀ 531.300 euro. Per Geldern, “la situazione nel Paese ĆØ davvero una catastrofe umanitaria“. Le donazioni dei benefattori hanno, cosƬ, permesso di acquistare latte in polvere per i bambini e cibo per gli adulti di Aleppo, medicine per i malati di Homs e pasti per i numerosi cristiani rifugiati. Oltre alla ricostruzione delle abitazioni cristiane, Acs ha contribuito, in maniera significativa, alla ricostruzione dellaĀ cattedrale di Sant'EliaĀ ad Aleppo.Ā
Un aiuto allo Sri Lanka
Alla conferenza stampa ĆØ intervenuto anche il cardinaleĀ MalcolmĀ Ranjith, arcivescovo di Colombo e figura chiave negli sviluppi a seguito degli attentati di Pasqua nello Sri Lanka. Acs ha voluto rispondere agli attacchi con un'azione mirata a consolidare la minoranza cristianaĀ del Paese, soprattutto attraverso il finanziamento alla costruzione di unĀ luogo di culto, di due case per sacerdoti e a programmi di rinnovamento pastorale. “Quando nella cittĆ francese di Saint-Ćtienne-du-Rouvray fu ucciso padre Jacques Hamel, la Fondazione rispose con un messaggio chiaro: 'ucciso un eroico ministro di Dio, siamo pronti a formarne nuovi'. Con tale spirito, ci siamo affiancati ai nostri fratelli uccisi nello Sri Lanka” ha ricordato Monteduro.Ā
Una missione che non si ferma
Per Acs, i numeri del rapporto 2018 sono cifre vive, che instillano forza per iĀ progetti futuri. La Fondazione pontificia ha ricordato il sostegno alleĀ religioseĀ nel mondo, “le nostre eroine” ha affermato GeldernĀ citando, tra le storie,Ā l'impegno profuso da due suore nel sostegno di un orfanotrofio in Siberia: “le religiose sono persone calme e silenziose, eppureĀ fanno tanto per la Chiesa”. Secondo la Fondazione, “oggi ĆØ doveroso domandarsi non soloĀ cosa stiamo facendo, maĀ perchĆ©Ā lo stiamo facendo”. Partendo da questo spunto, Acs auspica un impegno maggiore per sensibilizzare l'opinione pubblica, che spesso ignora ciĆ² che accade ai cristiani nel resto del mondo. D'altra parte, ĆØ anche necessarioĀ portare l'urloĀ chi soffre davanti ai leader dei vari governi, perchĆ© si possano prendere decisioni concordi sulla strada della pace e tolleranza religiosa.