“Vi chiedo di essere rivoluzionari, vi chiedo di andare controcorrente” e di “ribellarvi a questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado di assumervi responsabilità” e “di amare veramente”. E’ un passaggio del messaggio di Papa Francesco ai giovani in occasione della 30.ma Giornata Mondiale della Gioventù che sarà celebrata il 29 marzo 2015, domenica delle Palme, a livello diocesano. Il successore di Pietro, in vista della Ggm che si terrà a Cracovia a luglio del 2016, ha preso spunto dal versetto del Vangelo di Matteo: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”.
Il Signore, ha detto il Pontefice, “ha deposto nel cuore di ogni uomo e di ogni donna un desiderio irreprimibile di felicità, di pienezza” e anche “una sete di infinito”. Quando “il peccato entra nella storia umana”, ha spiegato, la “bussola interiore” che guida “nella ricerca della felicità perde il suo punto di riferimento e i richiami del potere, del possesso e della brama del piacere a tutti i costi li portano nel baratro della tristezza e dell’angoscia”. Secondo il vescovo di Roma ognuno deve imparare a capire ciò che può “inquinare” il suo cuore: “Se è necessaria una sana attenzione per la custodia del creato, per la purezza dell’aria, dell’acqua e del cibo, tanto più dobbiamo custodire la purezza di ciò che abbiamo di più prezioso: i nostri cuori e le nostre relazioni. Questa ‘ecologia umana’ ci aiuterà a respirare l’aria pura che proviene dalle cose belle, dall’amore vero, dalla santità”.
“Il bene più prezioso che possiamo avere nella vita – ha osservato – è la nostra relazione con Dio”. Il Papa ha poi raccomandato ai giovani di non permettere che “il desiderio profondo di un amore vero, bello e grande” sia “falsato, distrutto o deturpato”. “Questo succede – ha spiegato – quando nelle nostre relazioni subentra la strumentalizzazione del prossimo per i propri fini egoistici, talvolta come puro oggetto di piacere”. “Vi esorto anche a ribellarvi – ha proseguito – contro la diffusa tendenza a banalizzare l’amore, soprattutto quando si cerca di ridurlo solamente all’aspetto sessuale, svincolandolo così dalle sue essenziali caratteristiche di bellezza, comunione, fedeltà e responsabilità”.
Il Santo Padre ha sottolineato come “nella cultura del provvisorio, del relativo, molti predicano che l’importante è ‘godere’ il momento, che non vale la pena di impegnarsi per tutta la vita”. “Il cristianesimo – ha aggiunto – non consiste in una serie di divieti che soffocano i nostri desideri di felicità, ma in un progetto di vita capace di affascinare i nostri cuori!”. Inoltre ha indicato ai giovani di “incontrare il Signore leggendo frequentemente la Sacra Scrittura” e di “entrare nella logica del Regno di Dio” riconoscendosi “poveri con i poveri” perché “un cuore puro è necessariamente anche un cuore spogliato, che sa abbassarsi e condividere la propria vita con i più bisognosi”. Francesco ha concluso il messaggio con un ulteriore invito rivolto ai giovani: “Abbiate il coraggio di essere felici!”.