Il nuovo coordinatore nazionale dei giovani delle Acli esprime “un ringraziamento” al suo predecessore Giacomo Carta. Per il lavoro svolto in questi anni. “Ora dobbiamo partire dal basso- afferma Simone Romagnoli-. intendiamo arrivare a meta. E dare il nostro contributo di innovazione a tutta l’associazione. Dobbiamo farci conoscere nei luoghi di aggregazione. Come le università. E incidere anche nella vita politica delle nostre comunità”. Soprattutto per un rilancio post-Covid del Paese.
Oratorio e volontariato
Simone Romagnoli è stato votato all’unanimità dai delegati. Che hanno partecipato a Roma al Congresso. Classe 1996, Romagnoli è nato a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. Studente dell’Università Cattolica. Dove si sta per laureare in Giurisprudenza. Guida il gruppo dei Giovani delle Acli di Milano dal gennaio del 2019. Appassionato di politica. Montagna. E rugby. E’ sempre stato attivo nel mondo del sociale. E del volontariato. A Cernusco sul Naviglio, riferisce il Sir, è stato educatore nell’oratorio parrocchiale. E poi allenatore di rugby. Ha proseguito il suo impegno con l’approdo nelle Acli nel 2017.
Sfide
“Ci attendono grandi sfide. E come giovani dovremo essere pronti”, sostiene Romagnoli appena eletto. E aggiunge: “Il mio sogno è poter pensare ai Giovani delle Acli capaci di muoversi nella storia. Come una squadra di rugby. L’unico sport in cui per arrivare alla meta i giocatori sono obbligati a passare la palla indietro. Dove nessuno può vincere da solo. E dove la parola più importante è sostegno. Una parola che si insegna subito. Anche ai più piccoli“.