ASesto Fiorentino sorgerà una nuova moschea. Lo prevede l'intesa siglata oggi tra Comune, arcidiocesi fiorentina, comunità islamica ed ateneo di Firenze. A firmarla, nella sede dell'amministrazione comunale, sono stati il sindaco Lorenzo Falchi, l'imam Izzedin Elzir, il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, e il rettore dell'università Luigi Dei. In base all'accordo, l'arcidiocesi cede a titolo oneroso alla comunità islamica un terreno di oltre 8000 metri quadrati, in via Pasolini, sul quale potrà essere realizzato un centro di culto ed altri edifici di natura religiosa fino ad una superficie massima di 2500 metri quadrati. A fronte dello spazio perduto, l'ateneo di Firenze venderà all'arcidiocesi un altro terreno, più piccolo, di circa 2500 mq,che sorge di fronte alla chiesa cinquecentesca della Madonna del Piano e su cui potranno essere costruiti fino a 1250 mq di fabbricati destinati ad attività di culto. Come ha spiegato Elzir, che ha definito l'accordo siglato oggi “un momento storico”, la “moschea dovrebbe essere pronta in circa tre anni, e sarà destinata ai circa 1500 fedeli dell'area di Sesto Fiorentino. L'iter dovrebbe iniziare a gennaio”.
“Siamo orgogliosi: oggi abbiamo il primo caso in Italia in cui Comune, comunità islamica, diocesi e università lavorano insieme per diventare, insieme, un valore aggiunto per la società” ha commentato Izzedin Elzir, imam di Firenze e presidente dell'Ucoii. “Oggi traduciamo in fatti dalle parole il principio, bellissimo, della libertà di culto – ha aggiunto – abbiamo affrontato questa questione in modo normale, tranquillo; l'obiettivo della nostra comunità è di vivere la quotidianità in modo normale. Qualcuno vuole trattare la comunità islamica in modo speciale, con leggi speciali: noi vogliamo solo essere trattati come cittadini italiani”. Uno dei problemi, sollevato anche da parte degli oppositori alla realizzazione della moschea, è quello del finanziamento della costruzione. Al momento, ha spiegato Elzir, “non si è ancora posta la questione dei costi: quando ciò avverrà, andremo a chiedere alla nostra comunità e ai nostri donatori, che sono sempre stati generosi, ed accetteremo ciò che vorranno dare, a patto, come abbiamo sempre fatto, che questo avvenga in trasparenza e senza che sia posta alcuna condizione“. Il sindaco Falchi ha annunciato che per la costruzione della moschea “ci sarà un concorso internazionale di idee, e poi anche un percorso di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini. Ci saranno timori e preoccupazioni, ma sono certo che dialogo e confronto prevarranno“, ha rassicurato.
Per l'arcivescovo e cardinale Giuseppe Betori “con l'accordo di oggi, si attuano nello stesso momento i principi del Concilio Vaticano II e della Costituzione sulla libertà religiosa. Quella che vediamo qui, adesso, è una Chiesa coerente e concreta, che dà risposte alle esigenze della società” ha detto. L'accordo è stato duramente contestato da alcune forze politiche, come FI e Forza Nuova Toscana che ha addirittura definito il porporato “un Giuda” che si è prestato alla realizzazione della moschea parlando di “congiura tra arcidiocesi, comune, università e comunità Islamica, ai danni degli italiani, a vantaggio dell'islamizzazione dell'Europa e di sporchi interessi economici della curia”. “Che altri dissentano da quanto è sta fatto, questo ci sta, e non è certo un problema – ha replicato il card. Betori – Ma dissentono dalla mia fede e anche dalla Costituzione“.
Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, ha sottolineato la “portata fondamentale dell'accordo stretto oggi: essere riusciti a mettere intorno allo stesso tavolo due istituzioni laiche e due religiose è davvero un momento storico. E finalmente, la comunità islamica avrà un luogo degno per pregare”, ha aggiunto. Falchi ha annunciato che per la costruzione della moschea “ci sarà un concorso internazionale di idee, e poi anche un percorso di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini. Ci saranno timori e preoccupazioni, ma sono certo che dialogo e confronto prevarranno“, ha rassicurato. Il rettore Luigi Dei ha infine sottolineato come “porre l'ateneo in una intesa come quella di oggi, rendendolo promotore del dialogo tra religioni, è la massima espressione della laicità in questo mondo globalizzato e a costante rischio di scontro tra culti”.
Elzir ha infine aggiunto che “entro la primavera prossima daremo notizie su un terreno per la moschea a Firenze. Abbiamo una trentina di aree che stiamo valutando con i nostri tecnici” ha aggiunto, spiegando poi che “una moschea è come una parrocchia: dove ci sono i fedeli si fa la moschea, non è che si fa una moschea per non farne un'altra da un'altra parte. La moschea di Sesto servirà ai fedeli di Sesto. Su Firenze il lavoro va avanti e sta andando bene”, ha detto ancora. Ai cronisti che gli chiedevano se su questo fronte si stesse muovendo insieme al Comune, ha risposto dicendo che “c'è un dialogo con l'amministrazione”.