L’occasione per fare il punto sull’accoglienza negli Usa è stata la Giornata del Rifugiato. I vescovi statunitensi hanno denunciato, riferisce Fides, la difficile situazione delle persone sfollate con la forza. Nell’ultimo triennio si è registrato negli Stati Uniti un boom senza precedenti di rifugiati. C’è ora un percorso per il programma di ammissione. “Il mondo affronta la più grande crisi migratoria forzata dalla seconda guerra mondiale- evidenziano i vescovi Usa-. Con quasi 80 milioni di sfollati forzati in tutto il mondo. E 25 milioni di rifugiati tra loro. Di cui circa la metà sono bambini“.
Sos accoglienza
Monsignor Mark J. Seitz è il vescovo di El Paso, in Texas. Ha parlato all’Assemblea dell’episcopato. Esortando i presuli a trovare i modi più adatti per accogliere nelle loro diocesi un numero crescente di immigrati. E per servirli “come servirebbero Cristo. Una “bella esperienza” non solo per le diocesi di confine. Tutte a Chiesa è chiamata ad “accogliere Cristo nello straniero. Con compassione. Dignità. Ospitalità“. Ciò ha detto il presule ai suoi confratelli “può rinnovare il vostro ministero. Può rinnovare le vostre parrocchie. Non abbiate paura di entrare in contatto con loro”.
Dignità
L’episcopato Usa ha avviato vari progetti sull’immigrazione. In attesa di un intervento da parte del Congresso. La Chiesa crede nella dignità di ogni persona, “indipendentemente dallo status di immigrazione”. Aggiunge monsignor Seitz: “Vedo Cristo bussare alla nostra porta. Presente nelle persone in movimento”. I migranti sono “parte di un grande esodo centroamericano. Persone in fuga dalla morte. Dalla povertà. Dalla violenza. Dalla persecuzione. E in cerca di speranza“.