Accadde oggi, ma nel 1536 un avvenimento di particolare importanza per il libro più stampato del mondo, ovvero la Bibbia. In data odierna, il Re Enrico VIII ha ordinato di porre una Bibbia tradotta in lingua inglese in tutte le chiese del Regno. Il sovrano britannico rimane una figura piuttosto controversa, infatti le vicende personali di Enrico VIII e il problema dinastico si mescolarono agli avvenimenti storici e agli accordi segreti tra le diplomazie inglesi, pontificie e spagnole.
Proprio nell’anno della proclamazione di questo editto infatti, venne scomunicato – ma la scomunica era già stata emessa nel 1533 – da Papa Clemente a causa del suo secondo matrimonio che la Chiesa non voleva ritenere legittimo. Ma già da due anni prima era avvenuta la frattura tra la Chiesa Anglicana e quella cattolica era avvenuta, dopo che il Parlamento approvò gli atti, in particolare l’Acro of Supremacy che stabilì che il re era “l’unico Capo Supremo della Chiesa d’Inghilterra”.
Ma era proprio alla base del nuovo protestantesimo anglicano l’idea che tutti dovessero conoscere direttamente le Sacre scritture, senza bisogno di un intermediario – come ad esempio sono ancora oggi i sacerdoti nella Chiesa Cattolica – e proprio per questo non era pensabile di mantenere la Bibbia in latino: si erano rese necessarie le traduzioni. Fortunatamente, ad oggi, tutti possono leggere direttamente la Parola di Dio, è per questo che secondo dati del 2004 forniti dall’Alleanza Biblica Universale la Bibbia è stata tradotta per intero o parzialmente in 2.355 lingue. Le lingue principali del mondo sono 3.000, ma se ne contano fino a 6.700. Sempre dal 2004 l’Alleanza Biblica Universale ha iniziato il coordinamento per la traduzione in circa 600 lingue.
