Vandali in azione sul colle Krizevac nei pressi della città di Stolac, situata nella parte sud-ovest della Bosnia-Erzegovina. Nel mirino la croce in pietra e l'altare del complesso all'aperto considerato monumento nazionale perché ricorda i numerosi croati che al tempo della dominazione ottomana finivano in prigione nella vecchia città di Stolac fino alla morte pur di non rinnegare la loro fede. La notizia, rilanciata dall'Agensir, è stata divulgata dal parroco don Rajko Markovic, che ha informato la polizia e le autorità comunali.
Sulla croce con vernice blu è scritto “U”, per “Ustascia“, il movimento nazionalista filonazista croato durante la seconda guerra mondiale, e sotto il numero 111, che richiama i condannati dalla Corte dell’Aja. Su un altro lato della croce è stato scritto UZP – Udruzeni Zlocinacki Pohvat che significa “impresa criminale congiunta”. Sull’altare è stata aggiunta la frase “Siete colpevoli”.
Il vicario generale della diocesi di Mostar, don Zeljko Majic, ha espresso tutto il suo rammarico: “Non è la prima volta che si verificano assalti vandalici sulle stazioni della Via Crucis come anche sulla stessa Croce di Stolac, atti che la nostra diocesi ha sempre condannato come manifestazioni antiumane e antireligiose. In base alla precedente esperienza – spiega – abbiamo paura che anche questa volta i colpevoli rimarranno ignoti”, oppure definiti “minorenni” o “con disturbi mentali” e dunque non ci sarà alcun responsabile. “I fedeli cattolici di Stolac e delle città vicine – afferma ancora don Majic – da sempre hanno appoggiato la vita comune con tutti i cittadini e rappresentanti delle altre religioni nella città e nella Erzegovina”. Il vicario generale “condanna fermamente la mancanza di rispetto dei simboli religiosi nonché l’offesa all’identità nazionale”. Inoltre invita i credenti di Stolac a non scoraggiarsi di fronte a questa azione anti-cattolica.