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A Domenico Giani la più alta onorificenza vaticana

Con una visita alla sua famiglia in Vaticano il Papa gli aveva manifestato stima e affetto. Ora è arrivata la più alta importante onorificenza vaticana. Domenico Giani, per due decenni al vertice della Gendarmeria vaticana, è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano, la più alta onorificenza riservata ai laici dalla Santa Sede. Ad annunciarlo è stato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni. La decorazione gli è stata consegnata a nome di Papa Francesco dal cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato, alla presenza del Sostituto della Segreteria di Stato, l’arcivescovo Edgar Pena Parra, del Segretario del Governatorato, monsignor Fernando Ve'rgez Alzaga, del nuovo Comandante del Corpo della Gendarmeria, Gianluca Gauzzi Broccoletti, e del Vice Comandante, Davide Giulietti, nel corso di una cerimonia che si è svolta stamattina nel Palazzo del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Attento e discreto

Durante la cerimonia, il cardinale Bertello ha espresso il suo apprezzamento per “il lavoro svolto da Domenico Giani e la gratitudine del Santo Padre, del Governatorato e della Segreteria di Stato, per i lunghi anni di fedele servizio alla Chiesa e al Successore di Pietro”. Classe 1962, da Arezzo, Giani è un ex maresciallo della Guardia di Finanza che diventa ufficiale con concorso interno nel 1998 dopo diciassette anni di onorato servizio (gli ultimi 3 al Sisde), quando è promosso tenente. Un anno dopo è in Vaticano, vice di Camillo Cibin, che fu comandante della Gendarmeria per trent’anni. “Attento e discreto, poco amante dei riflettori e della ribalta mediatica, veglia giorno e notte sulla sicurezza di papa Francesco- lo descriveva così poco tempo fa  la rivista “Il mio Papa” -. Come è nel suo stile, ci tiene a non personalizzare troppo il suo ruolo.  Laureato in Pedagogia e in Scienze della sicurezza economico-finanziaria con il massimo dei voti, Domenico Giani è stato ufficiale della Guardia di Finanza e ha lavorato per i Servizi segreti italiani. Molto attivo nel volontariato (in particolare con l’associazione Rondine cittadella della Pace di Arezzo), nel 1999 è entrato a far parte della Gendarmeria vaticana e sette anni dopo è diventato comandante generale. È l’unico dei gendarmi a vivere giorno e notte stabilmente in Vaticano, con la moglie Chiara che è docente universitaria. Domenico e Chiara si sono conosciuti nella parrocchia del Sacro Cuore di Arezzo e nel cammino francescano legato al santuario di La Verna e hanno avuto due figli, Luca e Laura”. La giornata del comandante della Gendarmeria inizia molto presto al mattino, prima delle sette. Ogni mercoledì, in occasione dell’udienza generale in piazza San Pietro, il comandante segue la vettura scoperta del Pontefice insieme con gli altri colleghi della Gendarmeria e della Guardia Svizzera. Se c’è da preparare qualche viaggio in Italia o all’estero si reca sul posto per i sopralluoghi e prende contatto con le forze di polizia locali. Se ci sono visite in Vaticano di capi di Stato e altre personalità dispone i servizi di scorta per garantire la sicurezza, attività che vengono seguite dai suoi ufficiali. La giornata di lavoro finisce tardi la sera. I gendarmi, nella loro caserma, hanno anche un’eccellente palestra: hanno bisogno di tenersi in forma per correre dietro alla papamobile ed essere pronti in caso di aggressioni.

La modernizzazione del Corpo

“Come accadde nella notte di Natale del 2008 quando il comandante bloccò una cittadina italo-svizzera, Susanna Maiolo, che tentò di saltare addosso a Benedetto XVI- racconta “Il mio Papa”-.Nonostante questi episodi, i gendarmi pontifici non si sentono affatto i “Rambo” di papa Francesco. Tuttavia i loro compiti sono davvero tanti e delicatissimi: oltre alle funzioni di pubblica sicurezza e ordine pubblico, svolgono servizio di polizia di frontiera, polizia giudiziaria e intelligence, persino di polizia stradale (solo nel 2013 sono transitati in Vaticano 2.557.000 veicoli ed entrate circa 240.000 persone, oltre i 3.000 dipendenti giornalieri). Ora i gendarmi si stanno specializzando anche nell’antiriciclaggio e nei reati legati al traffico di valuta. Al comandante della Gendarmeria pontificia fanno capo, inoltre, il corpo dei Vigili del fuoco del Vaticano e tutti i servizi di sicurezza e protezione civile vaticani. Dal 2008 la Gendarmeria aderisce all’Interpol, l’Organizzazione internazionale di Polizia criminale. Una sala operativa all’avanguardia presso porta Sant’Anna in Vaticano consente alla Gendarmeria di tenere sotto controllo tutta la situazione e di scambiare informazioni con la centrale dell’Interpol a Lione”. Componendo il 112 sul territorio vaticano è possibile attivare l’intervento immediato delle forze dell’ordine, dell’ambulanza e dei Vigili del fuoco vaticani. I gendarmi si tengono continuamente aggiornati con corsi e training specifici, anche all’estero. Perciò oggi, mentre si parla delle minacce del terrorismo islamico, la “polizia del Papa” può mostrare una discreta tranquillità: il livello di attenzione intorno al Pontefice è sempre alto e la collaborazione con le forze di polizia e gli organismi di intelligence degli altri Paesi è ottima: perciò, spiegano, non c’è da allarmarsi inutilmente.

Compiti delicatissimi

Il Corpo della Gendarmeria pontificia venne fondato il 14 luglio 1816 da Pio VII a difesa della persona del Papa dopo la drammatica esperienza della prigionia. Per ben cinque anni, dal 1809 al 1814, Pio VII infatti era stato tenuto prigioniero da Napoleone Bonaparte prima a Grenoble e poi a Savona, a seguito dell’annessione dei territori dello Stato Pontificio alla Francia. Dopo il Concilio Vaticano II, papa Paolo VI, il 14 settembre 1970, abolì tutti i Corpi militari dello Stato della Città del Vaticano, a eccezione della Guardia Svizzera Pontificia. Il 15 dicembre dello stesso anno la Gendarmeria fu sciolta e al suo posto fu costituito presso il Governatorato del Vaticano un “Ufficio centrale di vigilanza”. Nel 2002 tale organismo ha preso il nome di “Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano”

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