Dimenticato in cella per 5 giorni senza cibo nรฉ acqua, rischiando la morte per un blocco renale. Questa lโaccusa per gli agenti della Dea, la polizia antidroga americana che nel 2012 fermรฒ Daniel Chong, allโepoca 23enne e trovato in unโabitazione piena di marijuana, ecstasy, armi e munizioni. Il giovane, iscritto alla facoltร di ingegneria, disse che voleva โsballarsiโ con i suoi amici ma negรฒ di essere uno spacciatore e tanto meno di essere a conoscenza della presenza di pistole in casa.
In prigione Chong per sopravvivere fu costretto a bere la sua urina e nei giorni di abbandono si contorse per portare le mani ammanettate in modo da potersi incidere sul braccio la scritta โScusa mammaโ con la lente dei suoi occhiali. Una volta liberato, fu portato in ospedale dove rimase per due giorni in terapia intensiva. Il tribunale locale gli ha giร assegnato un indennizzo da 4,1 milioni di dollari.
I sei agenti responsabili hanno ricevuto una lettera di censura e uno di loro รจ stato sospeso per cinque giorni, un altro per una settimana per omessa vigilanza. Le punizioni, definite dai cittadini eccessivamente miti, hanno riacceso le polemiche contro la numero uno della Dea, Michele Leonhart, prima donna a guidare lโagenzia che a metร maggio lascerร lโincarico. La Leonhart era giร finita nel mirino dellโAmministrazione Obama per la sua opposizione alle norme federali che hanno permesso di liberalizzare lโuso medico e ricreativo della marijuana in alcuni Stati e per le inadeguate pene agli agenti della Dea che in Colombia parteciparono a un festino con le prostitute pagato da un cartello della droga.