Si ripete spesso che è importante tener viva la memoria del passato. L'andagio andrebbe ripetuto a chi, in Bielorussia, vorrebbe cancellare una foresta di croci in legno. Nel Kourapaty, una regione vicino a Minsk, capitale del Paese, sorge una enorme selva di croci erette per ricordare i fatti avvenuti tra il 1937 e il 1941, quando il regime sovietico uccise tra le trentamila e le centomila persone. Ora, essendo state erette le croci senza autorizzazioni governativa, rischiano di essere abbattute.
L'arcivescovo: “Scioccante”
Ne dà notizia Marco Tosatti su La Nuova Bussola Quotidiana. Egli riporta anche l'appello del primate della Chiesa cattolica in Bielorussia, mons. Tadeusz Kondrusiewicz Arcivescovo, primate della Chiesa cattolica in Bielorussia, che sul sito web della Chiesa Cattolica scrive: “Chiedo ai responsabili di questi atti di smettere di distruggere le croci, di avviare tramite un dialogo con i rappresentanti delle diverse forze politiche e delle diverse religioni, un processo di regolarizzazione della situazione”. L’arcivescovo ricorda che “dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, il mondo ha scoperto il luogo delle esecuzioni, è diventato essenziale svolgere un'adeguata ricerca di base, come è stato fatto con tutte le fosse comuni per appurare che cosa è accaduto. Sfortunatamente questo non è stato fatto a suo tempo, e ne sono derivati problemi”. I parenti delle vittime delle esecuzioni sovietiche hanno iniziato a visitare questo luogo, a recitare preghiere e a commemorare la memoria delle vittime. “Ecco come nella foresta hanno cominciato ad apparire le croci, come è sempre stato da tempo immemorabile in qualsiasi cimitero o necropoli. Queste croci furono erette senza permesso, ma le autorità non le proibirono. […] Ecco perché l'inaspettata distruzione di queste croci è a dir poco scioccante. Nessuno dice che non si deve mettere ordine nella foresta di Kourapaty, ma questo deve essere fatto nel rispetto dei credenti. Penso che sia essenziale organizzare una consultazione generale per un piano di occupazione di questa foresta con i rappresentanti delle diverse strutture religiose”. Inoltre questa improvvisa severità delle autorità, legata anche alla situazione politica del Paese, avviene in un momento particolare: l'arcivescovo Kondrusiewicz sottolinea che “le croci vengono distrutte durante la Quaresima, quando tutti i credenti guardano alla Croce di Cristo, il simbolo della nostra salvezza e speranza”.