Si è ritrovata improvvisamente con sei dita a causa di una svista in ospedale. La fasciatura è stata rifatta tre volte nel giro di due giorni. E’ quello che è accaduto ad una bambina di tre anni che è arrivata al Manzoni di Lecco con l’indice sinistro fratturato. Bisognava fasciarle il dito con un gesso, ma è uscita con l’ingessatura fatta a un “sesto dito”, immaginario, creato tra pollice e indice, su un indice inesistente, mentre quello dolorante è stato lasciato libero.
Come riportato dal quotidiano “La Provincia di Lecco”, che ha pubblicato anche la foto della mano, la mamma della piccola, residente con la famiglia nel lecchese, aveva portato per la prima volta la bambina al pronto soccorso. In sala gessi le era stato fatto un bendaggio che la famiglia definisce “fatto alla bell’e meglio” in ogni caso, lamentando ancora dolori. Il giorno successivo la bambina è stata riportata all’ospedale e un medico – racconta ancora la famiglia – ha incaricato un’infermiera di procedere all’immobilizzazione del dito.
La piccola si è addormentata in ospedale ed è stata accompagnata a casa dal padre. In serata la scoperta dell’ingessatura del dito inesistente. A quel punto, inevitabile, la terza corsa in ospedale tra l’imbarazzo generale di pazienti e personale. “Sul foglio di dimissioni – lamenta la mamma – hanno scritto: ‘La madre porta la minore al pronto soccorso perché, secondo lei, il bendaggio non è fatto a dovere’. Roba da denuncia”. Dall’ospedale fanno sapere che “con i bambini piccoli può succedere, steccature e ingessature possono spostarsi a causa dei movimenti improvvisi”, ma la mamma ribadisce: “La bimba è stata portata due volte in ospedale nell’arco di due giorni e ancora una terza per far notare a medici quella steccatura”.