Denuncia anche tu i servi del regime”. Questo uno degli appelli presenti nella pagina “Caccia allo sbirro”, una sorta di schedario on-line per raccogliere foto identificative e informazioni su poliziotti, questori, carabinieri e forze dell'ordine in generale.
Come riferisce Il Mattino, la pagina non ĆØ nuova. Era stata giĆ stata oscurata dalla polizia postale qualche mese fa, ma ĆØ tornata in auge per rilanciare i messaggi violenti. La polizia postale aveva anche diffuso una circolare in cui si invitavano i membri delle forze dell'ordine alla prudenza sulle pagine virtuali.Ā “Attenzione ai social network – l'avvertimento -. Si ammonisce il personale rispetto all'assoluto divieto di divulgare notizie sull'espletamento dei servizi sui social network o similari, visto che immagini e fatti potrebbero essere estrapolati proprio da questi strumenti. Evitare, quindi, la pubblicazione di foto che ritraggono in divisa sia come immagine profilo su Facebook, Instagram, Twitter, eccetera, sia dentro i social gruppi collettivi. Massima privacy a tutela della incolumitĆ “.
Per inviare foto o contributi a questa pagina, bisogna usare Tor, un modo che ridurrebbe le possibilitĆ di essere rintracciati. L'obiettivo ĆØ recuperare piĆ¹ informazioni possibili sulla vita, anche quella privata, dei membri delle forze dell'ordine.Ā Nella schermata del sito si legge infatti di indicare “Corpo, unitĆ , grado” del dirigente, ed ancora la “zona operativa di competenza” e persino “l'abitazione in cui risiede attualmente”.
Sul tema ĆØ intervenuto anche Domenico Pianese, segretarioĀ generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia. “Non una bravata, non una banale farneticazione di qualche sciroccato – si legge nella nota -.Ā Le minacce che continuano a imperversare sul web contro gli appartenenti alle forze dellāordine sono una cosa seria non possono essere sottovalutate, perchĆ© rappresentano un rischio grave e serio per la vita dei colleghi. E quanto si fa contro questi fenomeni non ĆØ abbastanza, se a distanza di pochi mesi torna come nulla fosse a comparire un portale finalizzato a dare la caccia agli sbirri. Bisogna chiuderlo immediatamente, e identificare subito i criminali che si nascondono dietro questa iniziativa per perseguirli severamenteā.