Davvero una brutta avventura per Danièle Watts. L’attrice afroamericana è stata infatti scambiata per una prostituta e ammanettata dalla polizia di Los Angeles. Il motivo? Stava baciando il suo fidanzato, bianco, Brain James Lucas, in mezzo alla strada. A far scattare l’arresto sarebbe stata una telefonata che segnalava alle forze dell’ordine “atteggiamenti indecenti” da parte dei due, forse colpevoli di essere una coppia multietnica.
La Watts ha raccontato i momenti dell’arresto su Facebook attraverso alcune foto. Il 12 settembre la donna stava passeggiando con il fidanzato mano nella mano quando è stata raggiunta da due poliziotti che le hanno chiesto i documenti. La star di Hollywood, che dal suo punto di vista non stava facendo niente di male, si è rifiutata ed è stata ammanettata a un palo.
Il Distretto di Polizia di Los Angeles ha chiarito che dopo aver ricevuto la denuncia di atti osceni in luogo pubblico gli agenti avrebbero visto due persone che rispondevano alla descrizione di sospetti e li avrebbero arrestati. La coppia, in ogni caso, è stata rilasciata dopo aver accertato che non sussisteva reato. Diversi blog e siti di informazione hanno raccontato la vicenda soffermandosi sull’elemento razziale.
Secondo queste ricostruzioni la Watts, in quanto nera accompagnata a un bianco, sarebbe stata considerata una prostituta da chi la osservava e dagli stessi agenti. Un fatto che, se fosse vero, sarebbe decisamente squallido. Noi, in assenza di prove certe, non entriamo nel merito della questione etnica. Ma ci chiediamo se sia possibile che in un paese democratico come gli Stati Uniti le forze dell’ordine possano usare sino a questo punto la violenza. Vabene prevenire i reati ma, talvolta, un po’ di elasticità non guasterebbe. Specie se la situazione che ci si trova davanti non danneggia nessuno.