Truffa aggravata dalla condizione di minorata difesa delle persone offese, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale su minorenni. Sono questi i reati che il Giudice per e indagini preliminari di Palermo ha attribuito a tre persone condannate a pene comprese tra 4 anni e 12 anni e 4 mesi.
Le persone che sono state condannate sono Salvatore Randazzo di 63 anni, ha avuto 12 anni e 4 mesi, Giuseppe Sciortino di 72 anni di Montelepre nipote del bandito Giuliano 4 anni e 3 anni e 8 mesi sono stati inflitti a Martina Spinnato, 22 anni di Carini. I tre sono stati arrestati nel maggio dello scorso anno nell’ambito di un’operazione condotta dai carabinieri della stazione di Montelepre, processati con il rito abbreviato.
Il caso
Randazzo si fingeva esorcista e medium, prometteva di far ricongiungere coppie, di curare malattie o di comunicare con i defunti, ma sfruttando lo stato di prostrazione delle vittime, spesso molto giovani, avrebbe ottenuto somme di denaro e rapporti sessuali. E oltre ai “riti liberatori” praticati sulle vittime avrebbe messo su un’attività di sfruttamento della prostituzione, con il contributo di un albergatore di Montelepre e di una ventenne che per gli inquirenti avrebbe avuto il ruolo di individuare giovani ragazze da arruolare.
L’inchiesta
L’inchiesta partì da una denuncia per un furto di 220 euro fatta da due donne, madre e figlia, nei confronti di Spinnato e Randazzo; la minorenne in quell’occasione raccontò ai carabinieri delle molestie subite dall’uomo. Iniziò così una lunga attività di indagine attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali da cui venne fuori che i tre avrebbero ottenuto soldi e prestazioni sessuali attraverso violenza fisica o psichica nei confronti di persone spesso indifese e tutte appartenenti a contesti socio-culturali disagiati.