“Sono animali feroci”, “fanno schifo”. Negli Usa si alza un nuovo polverone sulla polizia di San Francisco, dopo che la Cnn ha diffuso i testi di decine di sms, razzisti ed omofobi, inviati dall’agente Jason Lai. “Odio quel messicano ma il negro è peggio”, “gli indiani fanno schifo”. “I negri sono un branco di animali feroci in libertà”. L’uomo, che si è dimesso lo scorso mese, è ora al centro di uno scandalo che coinvolge in tutto 14 agenti di San Francisco, tutti accusati di essersi scambiati messaggi razzisti in cui insultavano gli afroamericani e altre minoranze presenti sul territorio statunitense.
Ma non solo sms. Un giro di scommesse su combattimenti di neri all’interno delle carceri aveva spinto, nel maggio scorso, la Procura ad aprire un’inchiesta. Sono stati rivisti i circa 3 mila arresti, condotti negli ultimi 10 anni, dagli agenti finiti ala sbarra. L’indagine si è poi allargata ai 2 mila i poliziotti che compongono il dipartimento della città californiana per verificare se “esista una più ampia cultura del pregiudizio”.
Tuttavia, gli sms di Jason Lai hanno sollevato parecchie polemiche, più delle scommesse clandestine. I messaggi sono stati inviati dal cellulare personale del poliziotto ad alcuni colleghi. In alcuni di essi, l’uomo parla di un incidente che coinvolge “un mucchio di negri che si sono sparati fra di loro. Mi sono slogato il ginocchio sopra questi barbari”, scrive. E aggiunge “Uno di loro si è preso uno sparo ed è finito in ospedale, che risate”. Poi il triste epilogo: “Peccato che nessuno di loro sia morto. Uno di meno di cui preoccuparsi”.
E da quando Baltimora è scossa da disordini, scaturiti dopo la morte di Freddie Gray, il 25enne deceduto in circostanze misteriose dopo essere stato arrestato dalla polizia e ferito alla colonna vertebrale, Lai scrive, sempre a proposito degli afroamericani: “Sono un branco di animali feroci in libertà”. L’avvocato dell’ex agente, Don Nobles, ha affermato che gli sms “non riflettono chi lui sia davvero” e soprattutto che “non ci sono prove che egli si sia fatto influenzare da questi sentimenti mentre era in servizio”.