Una grossa operazione è stata messa a segno dalla Digos e dal pool antiterrorismo di Milano guidato da Alberto Nobili. Sette persone sono state raggiunte da un’ordinanza in carcere. Tra questi anche il Turko Arsimekov, ceceno di 35 anni arrestato a Varese a novembre. E’ legato a una persona in collegamento con Kujtimi Fejzulai, l’attentatore che a Vienna il 2 novembre ha ucciso 4 persone. Il ceceno sarebbe stato a capo per anni di una centrale di documenti falsi smistati in tutta Europa. Non è provato che il gruppo di Arsimekov abbia fornito il documento all’attentatore, ma la banda avrebbe dato documenti falsi a una quindicina di terroristi e ne avrebbe smerciati un migliaio. Lo riporta Ansa.
Una grossa centrale di documenti falsi
Per inquirenti e investigatori quella smantellata oggi è una delle più ampie centrali di documenti falsi mai scovate. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione di documenti falsi e altri reati di falso.
Già dopo l’arresto di Arsimekov era venuto a galla il traffico di documenti, definito “impressionante” nell’indagine dell’antiterrorismo milanese, coordinata anche dai pm Paola Pirotta e Enrico Pavone. Era emerso un giro molto rilevante, che “finora non si era mai visto” dicono gli inquirenti, di documenti venduti in tutta Europa con una centrale di smistamento gestita dal ceceno, il quale interrogato a più riprese aveva ripetuto di aver avuto solo il compito di consegnare ai destinatari carte di identità e passaporti falsificati per un compenso di 20 euro al giorno. L’inchiesta ha ricostruito ‘l’organigramma’ del gruppo in cui l’uomo avrebbe operato. L’indagine milanese era stata aperta in seguito a un ‘alert’ partito dall’Austria, dopo l’attentato dello scorso 2 novembre a Vienna, e si è indagato pure su possibili legami con cellule terroristiche, anche con quelle coinvolte in attentati a Parigi e Nizza.