Sembra la trama di una puntata del celebre cartone animato giapponese Lupin. E invece è quanto sarebbe davvero accaduto negli Stati Uniti d'America. Una donna si sarebbe finta sceriffo per entrare in un penitenziario e far evadere così il suo fidanzato, condannato a trent'anni di carcere. Ne dà notizia Fox News.
Il fatto incredibile
Nel luglio scorso la donna, di 30 anni, si sarebbe recata nel carcere dove è detenuto il suo fidanzato con dei documenti falsi, presentandosi agli addetti come un vice-sceriffo e sostenendo che, a causa del sovraffollamento, avrebbe dovuto trasferire alcuni condannati in un'altra struttura. Tra questi condannati ci sarebbe stato anche il suo fidanzato. I funzionari dell'ufficio, tuttavia, avrebbero ricevuto una telefonata dal vero vice-sceriffo della contea di Ventura (da dove diceva di provenire la donna), il quale avrebbe annunciato che a breve sarebbe venuto per effettuare il trasferimento in questione. Al che, i funzionari avrebbero capito l'inganno. Circa un mese dopo, la donna è finita dietro le sbarre. Nelle scorse settimane sia le sia il suo fidanzato sono stati condannati.
Il precedente romano
La tentata evasione di quest'uomo da un carcere degli Stati Uniti è davvero incredibile. Ma vicende analoghe non sono nuove. Nel 2016, come in vecchio film d'azione, tre detenuti erano evasi dal carcere di Rebibbia, l’istituto di pena della Capitale che si trova lungo la via Tiburtina, calandosi dalle finestre della nuova struttura con delle lenzuola; nei pressi della casa circondariale, ad attenderli, dei complici con delle automobili. Si trattava di tre uomini di nazionalità albanese: uno è stato condannato all’ergastolo per omicidio, il secondo ha la fine della pena fissata al 2041 per tentato omicidio, mentre il terzo ha la fine della pena al 2020 per estorsione e sfruttamento della prostituzione. Nel luglio 2017 furono poi arrestati anche i complici dell'evasione.